Categorie: Cronaca
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Ostia, donna trovata massacrata di botte tra i canneti

Ad aggredirla il suo ex amante, un maresciallo di 43 anni dell'areonautica militare

Una donna di 45 anni è stata trovata in fin di vita fra i canneti di Ostia, massacrata di botte. A ridurla in quello stato il suo ex amante, Andrea Marchese, un maresciallo dell’aeronautica militare di 43 anni, sposato e padre di un figlio.

Il movente sarebbe la gelosia: nonostante, infatti, la donna avesse deciso di troncare la relazione con lui, egli continuava a farle continue scenate anche sul posto di lavoro (i due erano colleghi). Sabato scorso la donna avrebbe accettato di incontrarlo ma sarebbe stata proprio la fermezza di lei a mandare in fumo i progetti di riconciliazione dell’uomo e a scatenare la sua follia.

Gli agenti di Ostia sono risaliti immediatamente a lui grazie alla donna che, con un filo di voce, avrebbe sussurrato il nome dell’aggressore all’agente che era con lei. Gli investigatori lo hanno arrestato per tentato omicidio, nel suo appartamento, malgrado lui neghi ogni responsabilità e sostenga di avere un alibi di ferro. In attesa della convalida del fermo, il maresciallo si trova già in carcere.

“Le cronache – commenta l’assessore al welfare e alla salute del X Municipio di Roma Capitale Emanuela Droghei – ci hanno raccontato l’ennesima violenza accaduta sul territorio del X Municipio di Roma. Nuovamente, una donna è rimasta vittima della follia di un amante non ricambiato e oggi versa in condizioni critiche in un letto dell’ospedale Grassi di Ostia. Solo un giorno prima un uomo di quasi cinquant’anni, già conosciuto alle Forze dell’ordine per stalking e lesioni personali, aveva picchiato sua moglie e ora i figli della coppia sono stati affidati a una casa famiglia. Negli ultimi due anni, tra Ostia e il suo entroterra, si sono registrati circa dieci casi gravi, con due omicidi e pestaggi violenti.

In qualità di amministratori locali, stiamo seguendo il percorso dello sportello Codice Rosa dell’ospedale Grassi, che in un anno ha accolto centinaia di donne, con una media di 10/15 accessi al mese; donne aggredite da uomini gelosi e violenti, spesso vittime di violenza domestica, in prevalenza tra i 36 e i 50 anni, che arrivano allo sportello su segnalazione del pronto soccorso o delle Forze dell’ordine; donne che, grazie agli assistenti sociali e al personale dell’ospedale lidense, hanno trovato il coraggio di reagire alle proprie sofferenze e di denunciare un fenomeno purtroppo in costante aumento. Ci stiamo battendo affinché l’esperienza dello sportello rosa diventi permanente. Per ora il progetto è stato prorogato di quattro mesi ma ovviamente non è abbastanza. E’ necessario dare alle nostre concittadine servizi stabili e duraturi che passano dalla prima accoglienza in pronto soccorso ad un accompagnamento e presa in carico da parte dei Servizi sociali. Per questa ragione, Ostia e il suo entroterra non possono più fare a meno di una casa rifugio, che amplierebbe la capacità di accoglienza di tutta Roma Capitale e darebbe al contempo una possibilità immediata di sostegno.

Sento l’urgenza di rivolgere un appello al sindaco di Roma Ignazio Marino e al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti affinché, nelle strategie di contrasto alla violenza di genere, si prenda in considerazione l’effettiva emergenza del nostro territorio, investendo nella realizzazione di servizi come lo sportello Codice Rosa dell’ospedale Grassi e una nuova casa rifugio, per dare una risposta certa e utile alle donne del X Municipio”.

 


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