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Regione Lazio: salta la commissione Bilancio, Forza Italia non si presenta

Continua lo scontro nella maggioranza di centrodestra per il mancato accordo sul rimpasto nella giunta di Francesco Rocca

La situazione politica in Regione Lazio è sempre più infuocata, con il governatore Francesco Rocca (FdI) sul punto di cedere a una crisi di maggioranza.

A poco più di un anno dalla vittoria elettorale, le crepe interne nella coalizione di centrodestra rischiano di trasformarsi in una frattura insanabile.

Dopo mesi di attriti, il governatore Rocca ha ipotizzato un possibile “azzeramento” della giunta per riassegnare le deleghe e tentare di superare lo stallo. Una mossa che, secondo molti, potrebbe sancire la fine dell’attuale equilibrio politico.

La tensione ha raggiunto un nuovo culmine la mattina del 6 novembre, quando la Commissione Bilancio non è riuscita a riunirsi per mancanza del numero legale.

L’assenza dei consiglieri di Forza Italia ha impedito la discussione sul bilancio consolidato del 2023, e questo boicottaggio rappresenta un chiaro segnale di protesta.

I rappresentanti “azzurri”, insoddisfatti dalla gestione delle cariche nella Giunta, sono in conflitto aperto con Fratelli d’Italia, che ha negato loro la vicepresidenza, tuttora ricoperta da Roberta Angelilli.

La vicepresidenza della discordia e le rivendicazioni di Forza Italia:

La proposta di Rocca per superare la crisi non ha placato Forza Italia. Il governatore ha tentato di offrire alla formazione guidata da Antonio Tajani la vicepresidenza, accompagnata da deleghe all’urbanistica e un’altra competenza, come la protezione civile o il settore cinema. Tuttavia, anche questa ipotesi si è rivelata un fallimento.

Forza Italia ha rilanciato l’opzione di un appoggio esterno, suggerendo un possibile ritiro dei suoi assessori dalla giunta, gettando così altra benzina sul fuoco.

Il nodo della questione è il peso di Forza Italia in giunta. Dopo le elezioni del febbraio 2023, il partito è passato da tre a sette consiglieri grazie all’ingresso di esponenti provenienti da altre forze politiche.

Ma il ruolo di vicepresidente è ambito da più esponenti del partito: se Tajani preme per Luisa Regimenti, altri sostengono Pino Cangemi, vicino al senatore Claudio Lotito.

Frizioni anche tra Fratelli d’Italia e la Lega:

Fratelli d’Italia, partito leader della coalizione e con 22 consiglieri, chiede un ruolo di maggior peso nella gestione delle deleghe, in linea con la propria rappresentanza.

Il coordinatore regionale Paolo Trancassini difende le ambizioni di FdI, mentre la Lega, che si è ridotta a un solo consigliere, richiede che venga rispettato l’assetto originario emerso dalle elezioni.

Le opposizioni attaccano e l’equilibrio della coalizione è a rischio:

Le opposizioni non perdono occasione per criticare il centrodestra, accusando la maggioranza di essere concentrata più su lotte di potere che sulla gestione del territorio.

Daniele Leodori, Mario Ciarla, Emanuela Droghei del Partito Democratico e i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle lamentano che l’immobilismo del governo regionale stia danneggiando i cittadini.

La crisi della Regione Lazio rischia ora di diventare un caso di rilevanza nazionale. Se Rocca decidesse di azzerare la giunta, i vertici della coalizione – Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini – potrebbero essere costretti a intervenire per salvare il governo regionale e impedire che le ripercussioni di questo terremoto si estendano ad altre amministrazioni di centrodestra.

Un azzeramento della giunta per salvare il governo regionale?

L’ipotesi di un “reset” della giunta potrebbe ridistribuire gli incarichi e aprire a nuovi assetti di potere, ma anche indebolire ulteriormente la già fragile alleanza di centrodestra.

Con la prossima seduta del Consiglio regionale in vista, nella quale si dovrà approvare il Documento di economia e finanza regionale (Defr), Rocca e la maggioranza si giocano la stabilità del governo laziale. La crisi politica è ormai in piena evoluzione e la possibilità di una rottura definitiva è più concreta che mai.

Il Lazio si trova così sospeso in un clima di incertezza, con l’ombra di una crisi istituzionale che incombe e minaccia di influire negativamente sulla capacità della giunta di rispondere ai bisogni dei cittadini in un momento già complesso per la gestione amministrativa della regione.


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