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Sanità, Rocca traccia il bilancio: “Nuovi ospedali, attese ridotte e migliaia di assunzioni. La strada è quella giusta”

Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, in un’intervista a Il Tempo, rivendica i risultati e annuncia le prossime sfide

Trenta mesi alla guida della Regione Lazio e un obiettivo ben chiaro: cambiare il volto della sanità. Francesco Rocca, presidente della Regione, lo racconta in un’intervista a Il Tempo, rivendicando risultati concreti e annunciando le prossime sfide.

Il primo traguardo riguarda le grandi opere. “Entro fine anno spiega Rocca andremo a gara per la costruzione del nuovo ospedale tiburtino a Tivoli Terme e pubblicheremo il bando per la progettazione del nuovo Policlinico Umberto I. Abbiamo ereditato inerzia e incuria, ma in questi mesi abbiamo piantato tanti semi. Presto, i frutti saranno visibili a tutti”.

Ma non ci sono solo i cantieri: c’è soprattutto il tema più sentito dai cittadini, quello delle liste d’attesa. “Nel 2022, sotto la Giunta Zingaretti, solo il 70% degli appuntamenti rispettava i tempi di legge. Oggi siamo al 96% – racconta Rocca grazie al Cup unico regionale, alla digitalizzazione e al coinvolgimento del privato accreditato. I tempi medi si sono ridotti da 42 a 10 giorni.

Certo, le attese restano ancora troppo lunghe: per una visita dermatologica siamo passati da 686 a 130 giorni, per una colonscopia da 730 a 135 giorni, per un’ecografia all’addome da 364 a 84 giorni. Sono progressi significativi, ma non basta. Per questo abbiamo stanziato oltre 20 milioni per recuperare 425mila appuntamenti fuori soglia”.

Il miglioramento riguarda anche i pronto soccorso: “Tra il 2022 e il 2025 i tempi medi di permanenza si sono ridotti di un’ora e 20 minuti per singolo accesso, mentre i tempi di attesa per il ricovero sono calati di oltre tre ore”.

Sul fronte del personale, Rocca rivendica uno sforzo senza precedenti: “Abbiamo autorizzato 11mila nuove assunzioni e 3.300 stabilizzazioni, al netto del turn-over. Tuttavia, restano difficoltà di reclutamento in alcune specializzazioni e nelle province, dove servirebbero strumenti normativi per rendere più attrattivo il lavoro nelle aree periferiche. Per il nuovo Ospedale di Amatrice, che riaprirà entro il 2026, stiamo lavorando per garantire organici adeguati, ma servono regole nuove”.

E proprio sull’Umberto I, Rocca sottolinea l’impegno di squadra: “Abbiamo riunito i quattro enti coinvolti e la Soprintendenza per definire l’intervento di recupero e la progettazione del nuovo corpo del Policlinico. Un lavoro certosino ma indispensabile per restituire alla Capitale un ospedale all’altezza della sua storia”.

“Abbiamo fatto tantoconclude il Governatorema siamo consapevoli che resta ancora molto da fare. L’importante è non fermarsi e continuare a lavorare a testa bassa. È così che si ricostruisce la fiducia dei cittadini”.


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