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Scontri all’Università la Sapienza tra militanti di Forza Nuova ed esponenti dei Collettivi di Sinistra

Quattro feriti e sei fermati con l'accusa di rissa aggravata. Alemanno: "non sono altro che imbecilli da isolare"

Quattro ragazzi sono rimasti feriti e sei fermati con l’accusa di rissa aggravata per gli scontri che si sono scatenati il 27 maggio, fuori l’università "La Sapienza" di Roma, tra militanti di Forza Nuova ed esponenti dei Collettivi di Sinistra.

I disordini sarebbero avvenuti mentre i militanti di Forza Nuova stavano distribuendo volantini dopo che il rettorato, il 26 maggio, aveva proibito un incontro sulle Foibe, organizzato da Forza Nuova.
Dei sei arrestati, 4 di estrema destra e due dei collettivi universitari, uno non era sconosciuto. Si tratta di Martin Avaro il responsabile della sezione piazza Vescovio e coordinatore provinciale di Forza Nuova, già coinvolto nell’inchiesta sul raid avvenuto nel parco di Villa Ada l’estate scorsa. Avaro è anche uno dei protagonisti del film di Claudio Lazzaro "Nazirock".

I quattro feriti, tra i 21 ed i 28 anni, sono stati medicati per alcune lesioni al Policlinico Umberto I ma sono stati presto rilasciati. Il più grave, un giovane di sinistra, è considerato guaribile in un massimo di 25 giorni per una frattura alla spalla.
Il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, avrebbe chiesto al rettore della Sapienza, Renato Guarini, una relazione sugli scontri.

Gianni Alemanno, da Palermo, ha subito commentato l’accaduto. Per il Sindaco è un episodio da condannare senza attenuanti. "In questi casi – ha dichiarato – bisogna assicurare i responsabili alla giustizia mettendoli in condizione di non nuocere”.
Ha poi ricordato l’importanza dell’Università come luogo di cultura, di confronto pacifico e di crescita educativa. E a chi gli faceva notare l’incremento della tensione politica negli ultimi periodi ha risposto che i protagonisti di episodi come la rissa in questione non sono altro che "imbecilli" da isolare, svuotando l’avvenimento di ogni connotazione politica. “Bisogna rifiutare – ha concluso – ogni forma di intolleranza e xenofobia".
Proprio questa mattina, mercoledi 28 maggio, è iniziato il processo per direttissima ai 6 coinvolti negli scontri di via De Lollis. “Alle 8.30 abbiamo contestato il preside Pescosolido che ci ritiene colpevoli dei fatti di ieri”. Ha spiegato Francesco Raparelli, della Rete per l’autoformazione. E’ in corso intanto l’udienza di convalida del fermo dei sei arrestati. Al termine dell’esame di convalida, proseguirà il processo per direttissima.


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