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Sparatoria al Tuscolano

E' morto l'uomo vittima dell'agguato. Si pensa ad un avvertimento della criminalità organizzata

1- Via Lucio Papirio – Sparatoria al Tuscolano. Foto Abramo De Licio – GMT

È morto l’8 luglio, al policlinico Casilino, Emiliano Zuini, il 38enne ferito la sera prima da due colpi di pistola mentre si trovava nell’autorimessa in via Quintilio Varo, zona Subaugusta, a Cinecittà. Il 13 luglio si sono svolti i funerali.

Intorno alle 19,30, il killer, in sella ad uno scooter T-Max di colore grigio scuro con a bordo un complice, è entrato nel garage, ha chiamato per nome il trentottenne, figlio del garagista, e quando si è voltato gli ha sparato due colpi, uno ai genitali e l’altro all’arteria femorale. Poi è fuggito insieme al complice che lo attendeva sulla moto, ancora, accesa.

Nonostante il repentino intervento dei soccorsi le condizioni di Zuini col tempo non sono migliorate. E l’uomo è morto il giorno dopo in Ospedale. Ora la Polizia indaga per omicidio. La dinamica dei fatti lascia pensare ad un agguato nato in un contesto nella criminilatità organizzata. Si pensa che l’episodio volesse essere, solo, un "avvertimento" e che i due non fossero intenzionati ad uccidere Emilio Zuini. Infatti, chi ha sparato non ha colpito con precisione gli organi vitali.
La Polizia indaga, ora, nel passato della vittima, caratterizzato da molte ombre e precedenti storie di droga.


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