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Valore della Cultura. Lettera aperta dal IV municipio di Roma
Riceviamo e pubblichiamo
Oggi parlare di Cultura va di moda! Semplici cittadini, politici, intellettuali,artisti,tutti a gran voce dicono è necessario ripartire dalla Cultura, le città devono mettere in campo tutte le risorse disponibili,perché solo potenziando l’elemento culturale possiamo crescere, progredire. Giusto, bei discorsi, ma poi di concreto cosa si fa effettivamente?
Poco o niente! È facile riempirsi la bocca della parola Cultura, ma lavorare poi in tal senso non è altrettanto facile. Chi se ne occupa da sempre,quotidianamente come me, si scontra spesso con un muro di gomma che può essere l’indifferenza, il semplice desiderio di avere un momento di gloria, di visibilità, di facile applauso, ben altra cosa che elaborare progetti, coinvolgere le persone, portare a termine un evento per il quale hai lavorato per mesi.
La Cultura non è mordi e fuggi,non è passerella sulla quale fare sfoggio di sapere per raccogliere un facile applauso, o un consenso politico, no, Cultura è educare al bello, al rispetto della natura, del patrimonio artistico che abbiamo, della musica colta, della poesia, cose che non si improvvisano, ma si apprendono con tanto sacrificio in anni di studio, di lavoro, rimettendoci anche di tasca propria, provando anche grandi delusioni, quando ti scontri con l’insensibilità altrui, con commenti del tipo ma che vuole questa, cosa mi interessa, che mangio con la Cultura? Il Colosseo? Quattro pietre che ostacolano il traffico. I Fori? Quattro colonne che non stanno più in piedi. Verdi? Che pizza ma chi se lo vuole sentire!
Questi commenti non hanno età, non hanno grado di istruzione, non hanno classe sociale, sono i commenti di chi pensa che coloro che amano certe cose sono persone che non hanno niente da fare e scocciano con queste cose. Continuiamo così, intanto intorno è un generale imbarbarimento, siamo nel 2016,ma potremmo benissimo stare nel 1300, in pieno Medioevo anzi allora c’erano Dante,Giotto,e altri uomini illustri,e ora quale Mondo costruiamo per il futuro?
La mia lettera è un accorato appello ad amare la Cultura,a tutti coloro che ancora,ed io sono fra questi,pensano fortemente che la Cultura salverà il mondo.
Vittorio Santarsiere
23 Settembre 2016 alle 08:25
Condivido pienamente, poiché …”fatti non a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. Quanto sarebbe congruo se chi gestisce la “cosa pubblica” guardasse la cultura con maggiore benevolenza. E soggiunge la preghiera del Fedro al dio dei campi “Oh caro Pan e quanti altri dei abitate qui datemi di essere bello dentro; e quel che ho di fuori sia d’accordo con le cose di dentro. Che io reputi ricco il sapiente; e che di oro io ne possegga quanto nessun altro all’infuori del sapiente possa sostenere …”
Pericle Eolo Bellofatto
23 Settembre 2016 alle 14:53
Che dire? Ha ragione la Professoressa Mambella, si parla tanto di cultura ma, poi, i centri culturali (vedi il Gabriella Ferri) restano chiuso tre mesi.
Ora ha riaperto ma non si fa nulla, dico nulla!!!!!
Il gruppo del “SALOTTO LETTERARIO”, che fa capo alla stessa Prof.ssa Mambella ed al Sig. Pericle E. Bellofatto, per fortuna, non demorde e trova sempre soluzioni alternative, quali bar, forni, piazze, negozi vari, ecc.. Ma alla cultura non rinuncia; anche perché ha proprio un bel seguito di persone, colte, volenterose e mai sazie di conoscere e sapere. Dando uno schiaffo m orale alle istituzioni (con la “i” minuscola, volutamente).
Meno male che ci sono i “volontari”, alrtimenti, povera cultura, povera Italia.
In barba all’art. 9 dello nostra Costituzione, che, dicono, essere la più bella del mondo ma, probabilmente, anche una delle più disattese..
Pericle Eolo Bellofatto
Pericle E. Bellofatto