Veltroni sponsorizza Rutelli per il Campidoglio e Gasbarra lancia Zingaretti per la Provincia

L’ipotesi Rutelli candidato sindaco del Partito Democratico per il dopo Walter Veltroni. Francesco Rutelli, è già stato primo cittadino della Capitale per due mandati nel 1993 e nel 1997, quando prevalse prima su Gianfranco Fini e in seguito su Pierluigi Borghini.

Veltroni nella registrazione della trasmissione televisiva Matrix ha dichiarato: “Dopo di me? Vedremo. Mi piacerebbe se Rutelli tornasse. Mi auguro ci sia una scelta molto forte, in continuità con la storia che in questi ultimi 15 anni ha trasformato questa città.Quindici anni fa Roma era una città ferma. Adesso è una città che cresce tre volte e mezzo del resto del paese, ha dati importanti sull’occupazione e sul turismo. Si è trasformata”.

L’Ansa ha avanzato l’ipotesi di un’accoppiata Rutelli sindaco e Patrizia Sentinelli vice, citando le parole dell’attuale viceministro degli Esteri: “Ne parliamo a tempo debito. Non posso confermarlo né escluderlo”.

L’apertura al Ministro per i Beni e le Attività Culturali è arrivata dalla cosidetta Cosa Rossa per voce del segretario Gianfranco Smeriglio: “Per noi non è l’ideale”, ha premesso il segretario di Rifondazione, Massimiliano Smeriglio, “ma siccome siamo una sinistra responsabile e di governo, e non vogliamo regalare la città ad An, ci metteremo subito al lavoro per ritrovare le ragioni di un governo comune”.

Sul fronte opposto, il candidato numero uno di Alleanza nazionale si chiama Gianni Alemanno nonostante il “vedremo” dell’interessato. Si fanno anche i nomi della trentenne Giorgia Meloni (sempre An), un volto giovane e nuovo da spendere contro il passato rappresentato dal Rutelli, e di Michele Baldi, capogruppo capitolino di Forza Italia, autocandidatosi però tra polemiche tutte interne al suo schieramento.

Con ogni probabilità il 13 febbraio sarà la data dell’addio di Walter Veltroni alla poltrona di primo cittadino. Veltroni auspica di lasciare la carica subito dopo l’approvazione del piano regolatore.

L’approvazione del Prg della capitale dovrebbe avvenire martedì 12. Mercoledì 13 Veltroni potrebbe tenere l’ultima riunione di giunta e salutare gli assessori. Lo stesso giorno, o quello successivo, arriverebbero le dimissioni.

L’opposizione, per bocca del capogruppo di An, Marco Marsilio, invita Veltroni “a non forzare i tempi, rinunciando a strumentalizzare l’approvazione del Prg per propaganda personale”. Più dura la Destra, che per bocca di Fabio Sabbatani Schiuma annuncia la presentazione di 5.500 emendamenti “per dire no a un piano regolatore che è contro Roma”.

La Provincia
Anche il presidente della provincia di Roma, Enrico Gasbarra, che ha fatto sapere il 6 febbraio di essere pronto a dimettersi per candidarsi alle elezioni politiche, ha confermato la sua decisione: “Di sicuro non mi ricandido”.
Sempre il 6 ha anche salutato assessori e staff, mentre da Palazzo Valentini filtra la notizia che il 13 Gasbarra si dimetterà da presidente della Provincia.
Così come Veltroni, anche Gasbarra ha fatto il nome di un possibile successore: Nicola Zingaretti: “Deciderà la coalizione – ha detto Gasbarra – E’ ovvio che Nicola Zingaretti è una persona che stimo capace, straordinaria. Fa parte di questa classe dirigente che il Pd mette a disposizione della coalizione”. L’Ansa riferisce in proposito di un incontro avvenuto tra Rutelli e Zingaretti.

Altra questione da dirimere, è il sì o no all’election day il prossimo 13 aprile.

I romani si troverebbero con una valanga di schede elettorali da compilare per rinnovare Camera, Senato, Comune, Provincia e Municipi. La scelta è sponsorizzata da tutto il centro sinistra, meno convinto il centro destra, con An favorevole alla data unica.

---

Questo articolo è stato utile o interessante?
Sostieni Abitarearoma clicca qui! ↙

---