

Nel frattempo entro fine settembre si arriverà a circa 90 convenzioni firmate con il Comune in base al nuovo regolamento
Un’iniezione di ossigeno per i centri anziani di Roma: 450mila euro a fondo perduto sono in arrivo per le Case sociali e delle persone anziane del quartiere (Csaq), grazie a un nuovo bando dedicato alle associazioni di promozione sociale che li gestiscono.
Il bando, online dal 6 settembre, rappresenta un passo concreto per il rilancio di luoghi storici della città, nati nel 1975 su impulso dell’allora sindaco Luigi Petroselli.
A dare la notizia sono stati Nella Converti e Riccardo Corbucci, esponenti della maggioranza di centrosinistra, impegnati sin dall’inizio dell’amministrazione Gualtieri nella stesura del primo regolamento dedicato agli ex centri anziani.
“Per la prima volta l’amministrazione capitolina rende possibile l’erogazione di liberalità per rilanciare questi luoghi centrali per la città”, spiegano i consiglieri, sottolineando come i fondi serviranno a potenziare attività che favoriscano partecipazione, inclusione, intergenerazionalità e solidarietà sociale. L’importo assegnato a ciascuna associazione varierà in base al numero di richieste, con un minimo di 3mila euro a beneficiario.
Parallelamente, proseguono gli incontri nei municipi tra l’amministrazione e i presidenti delle associazioni per firmare le convenzioni secondo il nuovo regolamento comunale. Alla data del 9 settembre, 80 Csaq hanno già firmato, con altri 11 atti previsti entro fine mese, per un totale di 91 centri pienamente legittimati.
Il quadro, però, è eterogeneo tra i vari municipi. Nel I Municipio tutte e 12 le strutture hanno firmato, così come in VIII e XV, mentre in municipi come il V e il VI le convenzioni non sono ancora partite, nonostante la volontà di diversi presidenti.
Situazioni intermedie si registrano in III, VII, X, XI, XII, dove alcune firme sono state già formalizzate e altre sono in attesa di completamento per lavori o aggiornamenti tecnici. Nei municipi XIII e XIV, infine, le procedure devono ancora partire per mancanza delle planimetrie necessarie.
Un percorso lungo e complesso, dunque, ma che finalmente mette al centro l’attenzione sulla comunità anziana di Roma, con la prospettiva di centri più moderni, attivi e inclusivi per i prossimi anni.
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