

Il Giudice di pace ha ritenuto la contravvenzione ingiusta poiché l'automobilista non trovò né un posto normale né uno per portatori di handicap
Il Giudice di pace di Roma ha accolto il ricorso presentato da un automobilista portatore di handicap annullando una contravvenzione per divieto di sosta, riconoscendo lo “stato di necessità” dell’utente.
L’episodio – come si legge sul sito del Codacons, sceso in difesa dell’uomo – risale al 2011 quando un pomeriggio l’uomo, dopo aver girato diverso tempo alla ricerca di un parcheggio in zona Prati, decide di rinunciare e di posizionare momentaneamente la propria auto in modo parziale su un marciapiede. Ma dopo pochi minuti una pattuglia di vigili urbani vede l’automobile sul marciapiede e fa scattare subito una contravvenzione per divieto di sosta.
Il cittadino decide così di rivolgersi al Codacons e presentare ricorso al Giudice di pace contro la sanzione, contestando come la sua condizione di disabile lo abbia costretto a collocare temporaneamente la propria autovettura in divieto di sosta.
Il Giudice, avv. Rosella Calò, ha accolto le tesi sostenute in giudizio dal Codacons, emettendo una sentenza in cui si legge: “la contravvenzione elevata al ricorrente è ingiusta in quanto l’autovettura è condotta dall’opponente e lo stesso è portatore di handicap e non trovando un parcheggio normale né un posto disabili avendo necessità viste le sue condizioni di sostare parzialmente sul marciapiede”.
Il Giudice di pace ha riconosciuto quindi come lo “stato di necessità” renda illegittima una contravvenzione, perché la carenza di posti auto mette in condizione gli utenti portatori di handicap, in caso di necessità, di parcheggiare la propria automobile in violazione delle norme del codice della strada.
Le foto presenti su abitarearoma.it sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che le rimuoverà.