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Benvenuti-Rosati (Ecoitaliasolidale): Da Malagrotta a Magliano Romano rifiuti ancora nel caos

Ci risiamo un’altra volta. La giunta Zingaretti, incapace di risolvere la gestione rifiuti, si affida all’apertura di una nuova discarica per risolvere l’annoso problema dei rifiuti di Roma. In realtà due sono le vicende che stanno interessando cittadini e residenti della Capitale e della Provincia, il metodo utilizzato per il “capping” di Malagrotta e l’apertura di un impianto a Magliano Romano.

E’ quanto comunicano Piergiorgio Benvenuti e Fabio Rosati, rispettivamente Presidente e Vice Presidente del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale, all’indomani dell’audizione tenutasi ieri in Regione Lazio,  in tredicesima commissione Trasparenza e Pubblicità,  sul tema «Approfondimenti sull’iter istruttorio, avviato nel 2014, riguardante la riclassificazione del sito di Magliano Romano da inerti a rifiuti speciali non pericolosi».

Ieri, infatti, il sito designato dalla Regione Lazio ubicato a Magliano Romano, nel Parco di Veio, ha ottenuto il parere di compatibilità ambientale della Regione per trasformare l’attuale invaso destinato a inerti in discarica per «rifiuti speciali non pericolosi». L’impianto in argomento è indicato nella capacità impiantistica di discarica, per una corrispondente di 908.600 tonnellate di rifiuti comprendente ben 110 tipi di scarti. Nell’elenco c’è di tutto: fanghi, immondizia da fibre tessili, bitumi, rifiuti prodotti da trattamenti chimici, fino agli scarti generati dal trattamento dei rifiuti urbani. Spunta anche il prodotto della semplice tritovagliatura dei rifiuti, a patto che dalle verifiche non risulti troppo inquinante. Stop solo agli scarti della differenziata, all’umido e alla spazzatura tal quale.

E’ inaccettabile – proseguono gli esponenti di Ecoitaliasolidale – che gli scarti dei rifiuti romani in uscita dai Tmb, debbano trovare dislocazione in una nuova discarica quando tra 5 mesi scadrà l’ordinanza dell’attuale Sindaco Gualtieri, in proroga a quella dell’ex sindaca Raggi che, a causa dell’emergenza rifiuti di Roma, autorizza l’invio dei rifiuti ad Albano Laziale.

Non si comprende perché si continui ad andare avanti su questo iter procedurale, nonostante tutte le obiezioni sollevate da comitati e amministrazioni pubbliche e dopo varie pronunce in senso contrario da parte della giustizia amministrativa. L’impianto esistente è ritenuto del tutto inidoneo alla nuova destinazione, quindi bisognerà essere pronti ad agire in tutte le sedi ove le richieste della cittadinanza non trovino considerazione in sede regionale.

Circa la situazione di Malagrotta – proseguono sempre gli esponenti di Ecoitaliasolidale – questa non può e non deve diventare una nuova discarica. Non è possibile sulla vicenda dello smaltimento dei rifiuti della Capitale sfogliare come petali di un fiore i vari territori,  sia della Capitale che della Provincia,  per individuare siti, più o meno idonei, proponendo di installare impianti o discariche senza neanche definire l’effettiva tipologia, la capacità di trattamento, senza un programma industriale complessivo per l’intera Regione.

Se a Roma si naviga a vista sulla raccolta dei rifiuti -concludono Benvenuti e Rosati –  non va meglio sul programma complessivo del Comune di Roma, Area Metropolitana, Regione, ed archiviata la diatriba sulle competenze,  essendo ormai la gestione degli Enti competenti, totalmente omogenea politicamente, non si riesce a comprendere cosa si vuol fare. Siamo ancora una volta al nastro di partenza sui rifiuti. Peraltro sembra proprio che il trend sul tasso di raccolta differenziata sia costantemente bloccato, la percentuale di produzione pro-capite dei rifiuti non diminuisce e gli impianti, le isole ecologiche, i servizi aggiuntivi per garantire il decoro della città, neanche l’ombra.


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