

Delusione dei cittadini dell’Infernetto, del CdQ Amici della Cacciuta e dei Verdi
Martedi 16 ottobre, dopo soli cinque giorni dal sequestro del centro di compostaggio all’Infernetto, le autorità competenti hanno deciso di togliere i sigilli al cantiere.
Giovedi 11 ottobre, infatti, verso le ore 13,00 la polizia provinciale aveva effettuato un sopralluogo al cantiere dell’impianto e aveva messo sotto sequestro penale (articolo 321 del codice penale) il centro di compostaggio per aver riscontrato carenze di titoli autorizzativi.
L’impianto con basamenti in cemento armato di quasi un metro di altezza dovrebbe sorgere all’interno della Riserva Statale del Litorale Romano su un’area di 11 ettari, ed è da quasi un’anno che i Verdi stanno conducendo una dura battaglia per impedirne la realizzazione (vedere art. “Interrotti i lavori per l’impianto di compostaggio nella Riserva del Litorale Romano” e “Lo scempio della Riserva del Litorale Romano”).
A questo scopo sono stati consegnati tramite la Guardia Forestale due esposti alla Procura della Repubblica: uno presentato dal gruppo dei Verdi e firmato in prima linea da Gianluca Cavino, Capogruppo dei Verdi alla Provincia di Roma ed un altro presentato da CdQ Amici della Cacciuta.
In particolare Gianluca Cavino, nel mese di luglio aveva sostenuto, assieme ad altri aderenti, otto giorni di sciopero della fame per porre all’attenzione delle amministrazioni pubbliche le anomalie riscontrate in merito alle opere che si stanno eseguendo in vari punti del XIII Municipio tutte, all’interno della Riserva del litorale Romano. “Dopo il sequestro del Camping Capitol e l’apertura di un fascicolo da parte della Procura della Repubblica sulla vicenda della strada della Pineta delle Acque Rosse – dichiara Cavino dopo il sequestro dell’impianto – ora è toccato al centro di compostaggio. Vogliono far passare per opere di pubblica utilità ciò che noi consideriamo cantieri inutili e non pienamente regolari. Nel nostro Municipio è necessario procedere ad una vera lotta per la legalità e per la trasparenza amministrativa, perché non è possibile che se un singolo cittadino effettua un piccolo abuso viene perseguito a norma di legge mentre ad altri è concesso tutto.”
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