Elogio dell’artigiano fornaio
L’artigiano fornaio, negli ultimi decenni, è stato considerato nel comune immaginario sociale come un operaio, ma in realtà non è così. Tutto ciò ha causato un mancato-ricambio generazionale.
La differenza che c’è tra operaio e artigiano è che l’operaio fa sempre gli stessi movimenti e li ripete in continuazione; l’artigiano ripete sempre gli stessi movimenti, come l’operaio, ma mette l’idea, ovvero prima di fare il prodotto cerca di vederlo nella sua immagine, quindi utilizza l’intelletto nel creare la sua opera.
Il fatto è che l’artigiano fornaio è stato dequalificato come un operaio o una persona che lavora solo grazie alla fatica fisica e questo mi amareggia fortemente, in quanto questa concezione fa scadere l’ingegnosità ed anche il fascino della lavorazione artigianale nel “creare” il pane.
Gli artigiani fornai sono da considerare come dei piccoli artisti e con il loro ingegno, la loro fantasia e creatività, possono inventare manufatti di prodotti da forno che sono unici e irripetibili nella loro bontà e sapore.