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Giubileo e povertà: l’appello di papa Francesco per una Roma inclusiva

Bergoglio all'assemblea della sua diocesi sulle disuguaglianze nella basilica di San Giovanni in Laterano a 50 anni dal convegno sui “mali di Roma”

Con l’approssimarsi del Giubileo dei poveri, previsto per il 24 dicembre, Roma si trova a dover affrontare una crisi sociale senza precedenti.

Le parole di Papa Francesco, pronunciate il 25 ottobre durante un’importante assemblea diocesana a San Giovanni in Laterano, hanno messo in luce la gravità della situazione.

Rivolgendosi a figure istituzionali come il sindaco Roberto Gualtieri e il prefetto Lamberto Giannini, il Pontefice ha evidenziato le disuguaglianze persistenti nella Capitale, sottolineando: “Ancora oggi sono tante le disuguaglianze e le povertà che colpiscono molti abitanti di Roma”.

Un passato che ritorna:

Le riflessioni del Papa sono un richiamo a una Roma che, cinquant’anni fa, lottava per chiudere le baraccopoli residue della Seconda Guerra Mondiale.

La situazione attuale, segnata da disoccupazione giovanile e povertà educativa, sembra paradossalmente non aver fatto progressi significativi.

Mentre i quartieri più agiati prosperano, le periferie continuano a essere preda della criminalità e della mancanza di servizi, con famiglie vulnerabili sempre più a rischio.

Sapere che ci sono persone che vivono per strada, giovani che non riescono a trovare un lavoro o una casa, ammalati e anziani che non hanno accesso alle cure” ha affermato il Pontefice, evidenziando il dramma umano che si cela dietro le statistiche. Queste non sono solo cifre, ma volti e storie di persone dimenticate dalla società.

L’intervento della società civile:

Durante l’assemblea, aperta a voci della società civile, Daniele Leppe, avvocato e volontario in quartieri come Tor Bella Monaca e Quarticciolo, ha parlato con grande franchezza.

Gran parte degli interventi pubblici delle istituzioni per onorare il Giubileo non sono stati indirizzati a migliorare la vita degli abitanti più sfortunati, ma piuttosto a rendere più belli e comodi i quartieri benestanti della Città Santa”, ha dichiarato. Le sue parole hanno colpito nel segno, rappresentando un duro monito per le istituzioni e per chi è al potere.

Le risposte istituzionali:

Il sindaco Gualtieri ha cercato di rispondere, sottolineando l’importanza di un impegno condiviso per affrontare i “mali di Roma”, come la povertà educativa e sanitaria. Tuttavia, la sua reazione è stata percepita come una risposta generica, priva di una strategia chiara e concreta.

L’assessore alla casa, Tobia Zevi, ha riconosciuto la durezza degli interventi e ha fatto un parziale mea culpa. “Siamo rappresentanti di istituzioni incapaci di dare risposte di fronte alla miseria e alla criminalità”, ha ammesso, richiamando l’attenzione su questioni fondamentali come la carenza di alloggi e la crescente emergenza degli sfratti.

Un’occasione di cambiamento:

Mentre il Giubileo dei poveri si avvicina, le parole di Papa Francesco e gli interventi dei cittadini fanno emergere una necessità urgente: una maggiore attenzione alle problematiche sociali di Roma.

La speranza è che questo evento possa fungere da catalizzatore per un cambiamento significativo, orientando risorse e interventi verso chi vive in condizioni di vulnerabilità.

In un momento in cui la città è chiamata a rispondere alle sfide del presente, è fondamentale non perdere di vista l’obiettivo di una società più equa e inclusiva, in cui la dignità di ogni persona venga rispettata e valorizzata.

La strada è lunga, ma il Giubileo dei poveri potrebbe rappresentare un passo importante verso una Roma più giusta.


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