

Allarmanti notizie dalla Gran Bretagna. A Roma arriva il Wi-fi dentro le aule!
Un quotidiano inglese riporta la notizia che ben quattro alunni di una scuola, nelle cui vicinanze sono collocate numerose antenne di telefonia mobile, hanno contratto un tumore al cervello, mentre in un’altra scuola, situata sempre vicino a ripetitori, un alunno è deceduto a causa dello stesso male.
Questo sconcertante annuncio, accompagnato dal risultato di un recente ed autorevole studio scientifico svedese, secondo cui il rischio di contrarre tumori al cervello raddoppia dopo dieci anni di uso del cellulare, deve indurre a riflettere e soprattutto convincere le autorità sanitarie ed istituzionali ad assumere urgenti e concrete azioni precauzionali, soprattutto nei confronti delle esposizioni continue a cui sono sottoposti i soggetti c.d. sensibili, cioè bambini ed anziani.
Si deve rilevare che Roma, Capitale d’Italia per numero di antenne (oltre 2600 !) conta numerose situazioni di luoghi sensibili a rischio. Basti pensare alle tante scuole, oltre ad ospedali ed abitazioni, collocate nei pressi o al di sotto di vere e proprie centrali elettromagnetiche.
Molti ricorderanno la vicenda della scuola "Leopardi" a Monte Mario, in cui gli interventi di demolizione ed allontanamento degli impianti radiotelevisivi seguirono solo al verificarsi di alcuni casi di gravi patologie a carico dei piccoli utenti ed a seguito di una forte mobilitazione popolare.
Dobbiamo attenderci il compiersi di ulteriori drammatiche vicende prima di ottenere il rispetto del diritto alla salute, valore peraltro garantito dalla nostra Costituzione?
E intanto, per colmare il divario digitale e favorire l’accesso ad internet, un consorzio di imprese, patrocinato dal Comune, sta introducendo in alcuni istituti scolastici della Capitale la tecnologia Wireless, installando all’interno delle aule apposite antenne radio !
L’uso di nuove tecnologie nel campo della comunicazione (la banda larga) non può prescindere da una attenta analisi scientifica dei rischi che essa comporta. E tale analisi richiede un tempo certamente superiore a quello dettato dalle regole del mercato globale.
A Roma non si può assistere, impotenti, alla sistematica colonizzazione del territorio (fin dentro le scuole) da parte dell’industria delle TLC, quando siamo ancora all’anno zero sul fronte del controllo degli impianti esistenti !
E’ ora di porre fine una volte per tutte a questo irresponsabile, deplorevole saccheggio del territorio, inducendo il Sindaco ed il Consiglio Comunale a redigere un Piano Regolatore mirato a razionalizzare il numero delle sorgenti di inquinamento elettromagnetico e porre, finalmente, un freno all’increscioso fenomeno di "Antenna Selvaggia".
Lo hanno chiesto 23 mila cittadini, con una Delibera di Iniziativa Popolare, esempio straordinario di democrazia partecipativa a tutt’oggi rimasta incompiuta, lo invoca una città intera per il bene della collettività.
Giuseppe Teodoro
Consigliere Capogruppo dei "Verdi per la Pace" Municipio Roma XV
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