In ricordo di Ennio Flaiano, le sue più celebri battute

L'Italia è un paese dove sono accampati gli italiani. Gli italiani vanno in soccorso del vincitore. Andiamo pazzi per la protesta ma poi vogliamo i fondi dallo stato. La situazione è grave ma non è seria. In Italia la linea più breve tra due punti è

"I fascisti si dividono in due categorie: i fascisti propriamente detti e gli antifascisti". E ancora, "l’Italia è un paese dove sono accampati gli italiani. Gli italiani vanno in soccorso del vincitore. Andiamo pazzi per la protesta ma poi vogliamo i fondi dallo stato. La situazione e’ grave ma non è seria. In Italia la linea più breve tra due punti e’ l’arabesco". E quando incontrava comunisti abbienti, chiedeva: "Lei e’ iscritto al partito comunista o non ha i mezzi?". Fino a: "Siamo un pugno di uomini indecisi a tutto".

Sono solo alcune delle battute al vetriolo di Ennio Flaiano, rievocate dallo scrittore Raffaele La Capria, tra i tanti illustri ospiti che hanno partecipato il 5 marzo 2010 ai Musei Capitolini a "Un Flaiano a Roma (1910/1972) Centenario di un non-conformista", una "flaianata", come la definisce l’assessore alla Cultura Umberto Croppi, promotore dell’iniziativa e che ha fatto gli onori di casa alla maratona di testimonianze, ricordi, letture, video, filmati d’epoca e soprattutto amici ed estimatori, a partire da Lina Wertmuller, Carlo Lizzani, Lino Capolicchio, Italo Moscati, Paolo Mauri, Giosetta Fioroni, seduti in prima fila di un’affollata sala Pietro da Cortona. Scrittore satirico, sceneggiatore cinematografico, che tanti capolavori firmo’ con Federico Fellini, da La Dolce Vita a Otto e mezzo, con una "militanza tra scrittura e schermo unica", come dice Lizzani.

Ad introdurre la kermesse, Giuliano Compagno, Mauro Canali e Mirella Serri, curatori della serata. Proprio la Serri racconta uno degli aneddoti più noti di Flaiano quando lui e Pannunzio, l’allora direttore del Mondo, vengono invitati a colazione dal presidente Luigi Einaudi. Arrivati alla frutta, il presidente prende una pera e chiede ‘chi vuole dividerla a meta’ con me?’ Io, risponde Flaiano, che poi commentera’ ‘con Einaudi e’ finita l’era delle pere indivise". Tra immagini inedite di Flaiano raccolte in collaborazione di RaiStoria e le letture di brani dell’autore di Lino Capolicchio, sono sfilati i tanti ricordi.

Dice Lina Wertmuller: "Io l’ho conosciuto poco, alla fine, ma lo amavo perche’ lui aveva l’ironia questa grande compagna di vita.

Era irresistibilmente simpatico, ma la cosa più importante era il rapporto con Fellini. Fra i due c’è stato un grande feeling.

Dopo la scomparsa di Flaiano, infatti, si sente la differenza nelle opere di Fellini, anche nei titoli". Ennio Flaiano era, come dice Italo Moscati, una persona pregna di uno spirito ironico senza pari, basti pensare a come definiva Renato Guttuso: il Picasso delle contesse o picassata alla siciliana.


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