

Oggi, 24 gennaio 2025 i Sindacati Inquilini Sunia, Sicet, Uniat aps, Unione Inquilini e Feder.casa hanno inviata una lettera aperta al sindaco di Roma Gualtieri e al presidente della Regione Lazio Rocca, su moratoria sfratti per il Giubileo e sul drammatico problema della casa nella Capitale, che qui di seguito riproponiamo.
“Signor Sindaco e Signor Presidente, Roma, è già “Capitale degli sfratti in Italia”, con oltre 3000 sentenze di rilascio (l’85% per morosità), quasi 5000 istanze di esecuzione con Ufficiale Giudiziario e oltre 2000 sfratti eseguiti con la forza pubblica, solo nel 2023; in cui l’ultimo bando per assegnazione dei fondi per il fondo sociale affitti ha visto la partecipazione di 30.000 famiglie; in cui nel 2024 giacciono oltre 18500 domande di casa popolare invase.
Roma Capitale, in cui ancora vivono circa un migliaio di famiglie nei residence o con i “buoni casa” e altre migliaia in occupazioni informali, in cui altre migliaia di persone risultano senza fissa dimora e molte di esse dormono in strada e, drammaticamente, come è avvenuto nelle settimane scorse, alcune continuano a morire per il freddo e gli stenti.
Roma in cui nuove e vecchie forme di povertà incidono fortemente in una condizione generale del Paese in cui l’affitto è l’indicatore principale della povertà: oltre un milione di famiglie in affitto sono censite in una condizione di povertà assoluta dall’ISTAT, quasi il 50% del totale delle famiglie “assolutamente povere”, mentre rappresentano meno del 20% del totale della popolazione.
Roma, in cui la rincorsa agli affitti brevi e l’appetito di rendite esplosive sta determinando un futuro distopico per l’abitare, in cui da un lato si sottraggono alloggi all’affitto a lungo termine e dall’altro si determina una “concorrenza sleale” che artificiosamente alimenta una pressione verso l’alto dei canoni di locazione e crea un mercato impazzito, in cui la domanda di alloggi a canoni accessibili non si incontra con una offerta drogata da una aspettativa di canoni incompatibili con i redditi.
Una situazione drammatica di cui lo stillicidio degli sfratti che si eseguono giorno per giorno è solo la punta dell’iceberg di una condizione generale di sofferenza abitativa molto più estesa.
Signor Sindaco e Signor Presidente, abbiamo ascoltato da parte Vostra parole impegnative per una moratoria dell’esecuzione degli sfratti durante il Giubileo, ormai in pieno svolgimento.
Il 22 novembre 2024, durante la presentazione del Rapporto della Caritas Romana sulla povertà nella nostra città e di fronte al Cardinale Mons. Baldo Reina, Vice Gerente della Diocesi di Roma, che chiedeva un intervento per la moratoria delle esecuzioni degli sfratti durante l’Anno del Giubileo, avete pronunciato parole importanti di consenso e preso l’impegno di porre la questione sfratti nelle sedi idonee. Parole che seguivano, tra l’altro, un voto molto largo del Consiglio Comunale di Roma, che si è espresso nella stessa direzione.
Il Giubileo è ormai iniziato e non è nostra intenzione scaricare su di Voi responsabilità che sono competenza di altri organi istituzionali, in particolare Governo e Parlamento, ferme restando le Vostre competenze in materia di salvaguardia della salute pubblica e di tutela della coesione sociale.
Vi chiediamo, però, di non fermarVi alle semplici parole di auspicio ma di agire in coerenza ad esse con atti specifici che sono nelle Vostre disponibilità e che, tra l’altro, sono state intraprese in altre città del nostro Paese.
1. Convocare una “cabina di regia” con tutte le parti sociali, gli attori istituzionali, gli enti gestori dell’ERP, i vertici degli Enti pubblici e di quelli controllati e/o vigilati, nonché di altre istituzioni disponibili, come ha dimostrato di essere per esempio il Vicariato di Roma, al fine di stipulare, nel più breve tempo possibile, una intesa per favorire l’esecuzione degli sfratti nei confronti dei soggetti deboli (in attesa di una casa popolare o con presenza di minori o condizioni di fragilità socio sanitaria verificate, ecc.) garantendo ad essi il passaggio da casa a casa;
2. Conseguentemente, richiedere una convocazione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza affinché la gestione della forza pubblica possa essere valutata in conformità al punto precedente, anche sulla base di quanto previsto dal comma 5 dell’articolo 6 della Legge 124 del 2013;
3. Porre come risarcimento a favore dei proprietari, anche eventualmente articolando tra grandi e piccole proprietà e enti pubblici o partecipati o con forme di controllo o vigilanza pubblica, sgravi fiscali che comportino abbassamento dell’IRPEF regionale e comunale, nonché il possibile azzeramento dell’IMU;
4. Prevedere forme analoghe o ulteriori forme di incentivo ai fini della possibile rinegoziazione degli sfratti in essere o la stipula di nuovi contratti di locazione a canale concordato;
5. La possibilità di stornare nei bilanci dei due Enti (Regione e Comune) risorse specifiche rivolte all’eventuale totale o parziale recupero delle morosità pregresse e per forme di garanzia rispetto al futuro.
Come ricordato, si tratta di interventi che rientrano nell’ambito dei protocolli già approvati e gestiti in alcune importanti città italiane, adeguandoli alla realtà della Capitale, in questo frangente.
Vorremmo solo sottolineare che un anno di tenuta della coesione sociale permetterebbe non solo di affrontare senza traumi l’evento eccezionale del Giubileo ma consentirebbe di poter lavorare, senza l’assillo dell’emergenza continuativa, alla realizzazione del “Piano Casa” e delle altre misure ad esso connesse, con l’obiettivo di incrementare entro la fine del 2026 di alcune migliaia di alloggi il patrimonio di edilizia residenziale pubblica a canone sociale, strumento fondamentale per una nuova politica abitativa.
Intanto, dopo la breve interruzione per le festività Natalizie, sono riprese le esecuzioni degli sfratti, in una situazione di crescente difficoltà sociale e, malgrado spesso la buona volontà degli Uffici preposti, in assenza di strumenti idonei a garantire soluzioni adeguate anche in casi di evidente e conclamata necessità, a partire dalla pubblicazione dell’aggiornamento del bando di assegnazione degli alloggi ERP, che, dalla scadenza annunciata dello scorso dicembre, ancora non è avvenuta.
Non è più tempo di annunci, è il tempo di atti impegnativi e di azioni concrete. Di questi, Signor Sindaco e Signor Presidente, siete chiamati, secondo le Vostre proprie responsabilità, a rispondere”.
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