L’indifferenza
Uno dei mali che dobbiamo odiare di più, come diceva Antonio GramsciCome ha scritto la valorosa Dirigente Scolastica del Michelangiolo di Firenze, uno dei mali che dobbiamo odiare di più, come diceva Antonio Gramsci, è l’indifferenza, è girarsi dall’altra parte, è stare zitti di fronte a tragedie, che invece ci urlano di intervenire, per fare il Bene Comune.
Poi, quando i ministri di turno sono i soli a parlare, dicendo sciocchezze che offendono le nostre Istituzioni, viene rabbia, perché siamo lontani dal trovare una strada politica per fare una proposta di soluzione idonea ad evitare in futuro altre assurdità.
“Indifferenza” vuol dire anche non fare differenza, non approfondire per capire, non distinguere tra bene e male.
Ebbene, pensavo a quel povero Prefetto Piantedosi, nominato a furor di Lega Ministro dell’Interno, che di fronte a tragedie come quella in Calabria, va sul bagnasciuga ionico e non riesce a dire, in 5 minuti, neanche una parola di cordoglio per decine e decine di annegati, ma non riesce neanche a stare zitto, purtroppo, e aggiunge dichiarazioni fuori del mondo, offensive per la nostra dignità di cittadini. Questo Prefetto, impiegatuccio che prende ordini, che nei corridoi istituzionali, tra un caffè ed una chiacchiera con colleghi grigi e senza materia grigia, ha imparato a parlare italiano in modo forbito, senza pero’ dire niente, non va confuso pero’ con altri Prefetti.
Per amore di discernimento, per combattere la famigerata “indifferenza”, devo parlare di un altro Prefetto, di tutt’altra pasta, servitore umile e valoroso dello Stato, Fulvio Sodano.
Questo Signore, Prefetto di Trapani, era arrivato in quella Provincia nel 2000, per gestire anche un cementificio confiscato alla mafia. Si diede molto da fare per cercare commesse per questa azienda, per riaffetmare la legalità, ma il sottosegretario all’Interno con delega ai collaboratori di giustizia, Antonio D’Alì, il più importante uomo politico del Trapanese, complice e protettore della famiglia di Matteo Messina Denaro, intervenne per bloccare la valorosa azione del Prefetto Sodano. Lo isolò, gli rese la vita difficile e poi lo fece trasferire, dal suo Ministro, Pisanu, nel 2003 ad Agrigento. Lì rimase due anni, per decisione del Governo Berlusconi.
Sodano si ammalò di Sla e morì dimenticato nel 2014: solo il Presidente Ciampi gli riconobbe il merito di aver risvegliato le coscienze del Trapanese.
Alla fine del 2022, un mese prima della cattura di Matteo Messina Denaro, l’ex Sottosegretario D’Aliì, condannato in via definitiva a sei anni per concorso esterno in associazione mafiosa, si è costituito al carcere di Opera.
Adesso Tina, la vedova di Antonio Montinaro, caposcorta di Falcone e morto con lui a Capaci, ha piantato un ulivo per ricordare Sodano nel Giardino della Memoria e ha proposto che sia assegnato a questo ex Prefetto una Medaglia al Valor Civile.
Dovrà decidere al riguardo il Prefetto Pantedosi, attuale Ministro dell’Interno, quello del bagnasciuga calabrese. Avrà capito come rimediare alle sue dichiarazioni?