Nuove misure per il servizio Oepac: ecco cosa cambia da Settembre

Novità per gli operatori educativi per l’autonomia e la comunicazione che assistono gli studenti con disabilità

Grandi novità per il servizio Oepac (Operatori educativi per l’autonomia e la comunicazione) in vista di settembre. La giunta capitolina ha infatti approvato la delibera che rinnova, anche per il biennio 2024/26, il sistema educativo per il diritto allo studio, l’autonomia e l’inclusione scolastica degli studenti e delle studentesse con disabilità su tutto il territorio cittadino.

“Nell’ottica – spiega il Comune di Roma in una nota – della centralità dei bisogni dei bambini e dei ragazzi così come delle loro famiglie, con la massima attenzione per i diritti delle operatrici e degli operatori del settore, i cosiddetti Oepac.

Dopo due anni dall’inizio della sperimentazione della procedura di accreditamento nel Registro Unico Accreditati Scuola (Ruas), iniziata nel 2022, Roma Capitale, valutati gli studi comparati sui modelli di governance, sceglie infatti di proseguire sulla strada tracciata anche per il biennio 2024/2026. Una strategia che, secondo Roma Capitale, si è dimostrata la migliore in termini di efficacia e di utilizzo delle risorse.

Non ci sarà quindi un ritorno agli affidamenti tramite bandi di gara che spesso, a causa del meccanismo dei ribassi, hanno visto in passato prevalere criteri di mero risparmio economico.

Si conferma dunque la scelta di un sistema che ha permesso di prevedere una tariffa del servizio, come passo in avanti in termini di qualità degli interventi.

Sono due, in particolare, le novità principali contenute nella delibera: per cominciare, saranno garantiti gli adeguamenti previsti dal rinnovo del contratto del terzo settore.

“Un impegno che la giunta ha voluto assumere nell’ottica del rispetto e della valorizzazione delle professionalità in un settore così delicato” sottolinea Roma Capitale.

Il secondo punto è la previsione di una dotazione annua di ore per utente, che consente una flessibilità e facilità di rimodulazione, da calibrare in base alle esigenze durante l’anno.

Si conferma poi per le famiglie la libera scelta dell’ente gestore tra quelli accreditati oltre a un sistema di monitoraggio partecipato del sistema di accreditamento che coinvolge i diversi attori attivi nel processo; un sistema di valutazione della qualità del servizio; l’inquadramento a livello D1 (con relativo adeguamento contrattuale) per le lavoratrici e i lavoratori delle cooperative sociali che si occupano di assistenza educativa; il diritto al pasto per operatrici e operatori; la garanzia della clausola sociale di salvaguardia del personale, al fine di assicurare la continuità educativa e lavorativa.

A proposito della delibera, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, sottolinea: “Intendiamo mettere al centro la qualità e la continuità di un servizio fondamentale. Per questo abbiamo fatto una sperimentazione di due anni e verificato che il modello di governance basato sull’accreditamento funziona meglio ed è più sostenibile.

Assicuriamo in questo modo regole certe e maggiori tutele per i lavoratori Oepac oltre che più sicurezza e tranquillità per le famiglie e per gli alunni che usufruiscono del servizio, passati dai poco più di 7mila del 2021 agli oltre 9mila di oggi e per i quali spendiamo oltre 90 milioni di euro l’anno, mentre dallo Stato ce ne arrivano solo 4. Per noi garantire il diritto allo studio a tutte e tutti è sempre stato e resterà un obiettivo prioritario”.

E l’assessora alla Scuola, formazione e lavoro, Claudia Pratelli, aggiunge: “È un passaggio molto importante perché segna il consolidamento di una rivoluzione del servizio educativo per il diritto allo studio, all’autonomia e all’inclusione scolastica.

Abbiamo iniziato appena insediati e siamo molto contenti di poter confermare una scelta volta a rafforzare qualità, continuità e omogeneità del servizio sul territorio cittadino, riconoscendo la professionalità di operatrici e operatori e rafforzando la tutela dei loro diritti.

Abbiamo trovato gli strumenti per mettere al centro gli alunni e le alunne, le loro famiglie come quelle dei lavoratori e delle lavoratrici.

Sulla scuola e sul diritto allo studio abbiamo ingaggiato una grande sfida che, a due anni e mezzo dall’insediamento, sta disegnando la città educante che immaginavamo. Una strada ancora lunga ma con buoni segnali di direzione”.


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