Parcheggio via Homs: ok alla riapertura

Dopo oltre due anni di carte, rinvii e proteste, la giunta capitolina ha dato il via libera alla riapertura dell’area di sosta

C’è un cancello grigio e arrugginito a via Homs, chiuso dal giugno 2022. Dietro, 270 posti auto vuoti, recinzioni divelte, sterpaglie che si sono prese lo spazio, muretti pericolanti.

E poi c’è la memoria: quella recente, che fa ancora male. Perché proprio lì, davanti alla sbarra, si affaccia la palazzina in cui Ilaria Sula, 22 anni, è stata uccisa dall’ex fidanzato.

Ora, dopo oltre due anni di carte, rinvii e proteste, la giunta capitolina ha dato il via libera alla riapertura dell’area di sosta. Se tutto andrà secondo i piani, il parcheggio tornerà operativo a inizio giugno.

La proprietà, la Homs Green Park Srl, potrà finalmente presentare la SCIA — la Segnalazione Certificata di Inizio Attività — e completare i lavori. Eppure, dietro questa riapertura si cela una storia ben più lunga e complessa.

Era ottobre 2024 quando la conferenza dei servizi aveva riconosciuto l’interesse pubblico dell’opera. Il via libera sembrava imminente, ma sono passati altri sei mesi.

Sei mesi di richieste, revisioni, pressioni da parte del II Municipio, sollecitato da comitati cittadini, associazioni ambientaliste, forze politiche. Il nodo era uno solo: riaprire sì, ma non a qualunque prezzo.

Foto Parcheggio via Homs

E così, accanto alla ripresa del servizio di sosta, è nata una convenzione: tre anni rinnovabili per altri due, durante i quali la proprietà si impegnerà non solo a mantenere l’area, ma anche a riqualificarla, restituendo parte dei 12mila metri quadri alla cittadinanza. Spazi verdi, alberi, un’area giochi, e — forse — anche un impianto sportivo.

Il quartiere si è spaccato fin dall’inizio. C’è chi ha sempre spinto per una riapertura immediata, esasperato dalla sosta selvaggia e dal degrado che ha invaso la zona. E c’è chi invece ha chiesto più coraggio, più visione: non solo parcheggi, ma servizi sostenibili, luoghi vivi e vissuti.

Nel frattempo, i lavori ripartono: nuova sbarra automatica, segnaletica orizzontale, messa in sicurezza dei muretti, e — novità assoluta — quattro colonnine per la ricarica elettrica, per un totale di otto postazioni. Una piccola svolta green, in un’area che si prepara lentamente a cambiare volto.

Ma su via Homs, inevitabilmente, aleggia ancora il nome di Ilaria. Studentessa fuori sede della Sapienza, uccisa in silenzio tra le mura dell’appartamento del suo ex.

Un amore finito male, consumato anche in quell’angolo d’asfalto chiuso da anni. Un luogo che per lei, e per chi le voleva bene, resterà per sempre legato a un ricordo insopportabile.

Riaprire quel parcheggio, oggi, significa anche questo: fare i conti con la memoria, trasformare uno spazio sospeso in un luogo che guarda avanti.

Tra le righe della convenzione, tra le ombre dei palazzi e il profilo grigio del cancello, si gioca una partita che riguarda tutti: quella tra la necessità e la responsabilità. Tra ciò che serve e ciò che deve cambiare.


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