Raccolte 11.000 firme per il Pratone di Torre Spaccata

Per la delibera di iniziativa popolare con la quale i promotori chiedono la salvaguardia dell’area

Il 14 febbraio 2023 si è conclusa la campagna di raccolta firme per la delibera di iniziativa popolare lanciata dal Comitato per il Pratone di Torre Spaccata Parco con la quale i promotori chiedono all’assemblea capitolina una variante al Piano Regolatore che salvaguardi l’area dalle previsioni di nuove cubature attualmente previste.

Attraverso questo strumento partecipativo il Comitato ha voluto portare all’attenzione dell’assemblea capitolina un messaggio ben preciso: basta consumo di suolo nella città di Roma, a partire dal Pratone di Torre Spaccata.

In un mondo che cerca di trovare soluzioni nella lotta alle conseguenze del cambiamento climatico non può esserci risultato economico, non può esistere diritto edificatorio in grado di legittimare l’ennesimo tentativo di compromissione (irreversibile) del suolo.

Valido alleato in questa lotta, il suolo di Roma  ci racconta di un territorio estremamente urbanizzato in cui l’antropizzazione ha lasciato solo qualche scampolo di verde lì dove prima invece si estendeva a vista d’occhio l’Agro romano. Agro romano che Antonio Cederna definiva “una riserva di salute, di verde e di aria, che anche se non c’erano i ruderi romani, qualunque urbanista appena sensato avrebbe inventato, e che andava conservata come la pupilla degli occhi”.

 Il Pratone di Torre Spaccata è uno di questi pochi scampoli di verde e selvatico sopravvissuti: 58 ettari di Agro romano, custodi di grandi testimonianze archeologiche ma anche di un’importantissima biodiversità, di una flora e di una fauna che hanno saputo farsi largo tra i materiali di risulta e i rifiuti edili.

Quello che dovrebbe essere un importante sistema ambientale e culturale per il quadrante est, nel corso degli anni è stato trasformato in una bomba ad orologeria pronta a esplodere ogni estate quando le temperature sempre più elevate, innescate dall’incuria e da alcune “cattive abitudini” (come la concessione a esercitare attività produttive di autodemolizione all’interno della città consolidata, tra quartieri densamente popolosi e in contesti ambientali che dovrebbero essere tutelati), si traducono in violenti incendi, mettendo a rischio la salute e la vita delle persone e delle specie che vi abitano intorno

Incuria e cattive abitudini che frustrano le aspettative di chi auspicherebbe per il Pratone un destino diverso da quello capitato al resto del verde che lo circondava, finendo per convincerli che quella dell’edificazione è l’unica soluzione possibile.

Oggi però ci sentiamo di dire che le cose stanno cambiando e che i tempi per un nuovo modello di città sono maturi. Lo diciamo dopo il risultato straordinario di una raccolta firme durata tre mesi e che abbiamo festeggiato il 10 febbraio con un concerto al quale hanno partecipato molti artisti: Giovanni Truppi e Giancane, la Banda Cecafumo e la Ciporkestra, Giava&the Combination e Ludovica Bernazza, e realtà territoriali che come noi si stanno battendo da anni per la difesa dell’ambiente e il diritto al verde urbano.

Un risultato straordinario che conta su 11.000 firme raccolte, più del doppio delle 5.000 richieste dal Regolamento per gli istituti di partecipazione di iniziativa popolare.

Un risultato importante, che racconta della volontà di 11.000 cittadini romani di partecipare ed esprimersi su questioni vitali per i nostri territori e la nostra città, in un momento storico in cui la partecipazione non è affatto scontata, come dimostrano i numeri sull’affluenza alle urne delle ultime tornate elettorali.

 11.000 persone che attraverso il Comitato e la delibera mandano un messaggio ben chiaro.

Un messaggio che chiede oggi di rispettare quell’Agro romano che è già stato largamente vittima della speculazione edilizia e di una valanga di errori che si sono ripetuti negli anni. È arrivato il momento di interrompere questa catena, ripartendo dal Pratone di Torre Spaccata così come da tante altre zone inedificate e selvatiche che lottano per esistere e persistere a Roma.

PRATONE PARCO, SUBITO!

Comitato per il Pratone di Torre Spaccata


Questo articolo è stato utile o interessante?
Sostieni Abitarearoma clicca qui! ↙

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Scrivi un commento