

Sono i romani a passare più tempo in coda. Più di dieci giorni sprecati all'interno dell'automobile
Prima in classifica la nostra Capitale, dove mediamente la popolazione passa più tempo in auto. Lo fa sapere un’indagine Codacons condotta su tre grandi metropoli italiane: Milano, Roma e Napoli. Il calcolo fatto dall’associazione dei consumatori fa riferimento al tempo perso viaggiando alla velocità di 30 chilometri orari, incolonnati ai semafori e in fila indiana lungo la strada da casa al lavoro e viceversa: a Roma in questo modo si bruciano mediamente 260 ore. Seguono Milano con 240 ore (10 giorni esatti) e Napoli con 210 ore (8,75 giorni su base annua).
Il problema non è solo quello di ritrovare gran parte dei romani stressati già al secondo giorno della settimana, ma è legato anche ad una mole di inquinamento maggiore rispetto alle altre città, nonché gran parte del tempo che ognuno sottrae alla famiglia e al tempo libero mentre si aspetta che il semaforo da rosso passi verde.
In una nota dell’8 novembre il presidente del Codacons, Carlo Rienzi ha dichiarato che è praticamente assurdo che, per collegare un quartiere situato a sud con uno situato a nord, nelle ore di punta si impieghino in automobile oltre due ore, praticamente lo stesso tempo che si impiegherebbe per raggiungere dalla Capitale regioni come la Campania, la Toscana o l’Umbria.
L’alternativa ci sarebbe. Lasciare auto a casa e viaggiare con i mezzi pubblici. La nota dolente è che alle carenze strutturali del servizio si aggiungono le aggravanti apportate proprio dal traffico, che rallenta autobus e tram. Ma anche e soprattutto dell’inciviltà di tanti automobilisti che parcheggiando in doppia fila o in divieti di sosta fanno perdere all’Atac circa tremila corse ogni anno.
“Incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici, rendendo bus e tram puntuali e garantendo più frequenza”, questo l’appello di Rienzi. Il Campidoglio intanto auspica che per il 2013 siano pronti più parcheggi e le nuove linee della metropolitana, mentre per i trasporti pubblici si punta sulla creazione dei corridoi della mobilità.
Per ora non ci resta che ricordare delle famose parole del Guzzanti mentre fa un giro sul ‘Grande Raccordo Anulare che circonda la Capitale, dove ce poi morì de vecchiaia’.
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