Roma Capitale, assume 96 nuove educatrici e insegnanti, ma il fabbisogno resta alto

Il segretario generale della Cisl Fp Roma Capitale-Rieti, Giancarlo Cosentino: "i 96 posti coperti sono insufficienti rispetto ai 1400 incarichi annuali necessari per coprire l’organico"

A dicembre 2024, Roma Capitale procederà con l’assunzione di 96 nuove educatrici e insegnanti, un aumento rispetto alle 84 inizialmente previste per coprire il turnover. Questo è uno dei punti chiave del piano assunzionale presentato dall’assessore capitolino al Personale, Andrea Catarci, ai sindacati.

L’obiettivo è affrontare le gravi carenze di personale che affliggono il settore educativo, specialmente con l’approssimarsi del Giubileo 2025. Tuttavia, il precariato storico continua a rappresentare un’emergenza che richiede soluzioni immediate.

Il precariato storico e l’urgenza di una stabilizzazione:

Uno degli aspetti più critici emersi durante la commissione congiunta Scuola-Roma Capitale riguarda le centinaia di educatrici e insegnanti che da decenni lavorano con contratti a tempo determinato.

In graduatoria, almeno fino alla posizione 1000, ci sono lavoratrici che da anni si prendono cura dei più piccoli senza la stabilità di un contratto a tempo indeterminato”, ha spiegato Carla Fermariello, presidente della commissione Scuola. “La necessità di mettere in sicurezza queste lavoratrici è una priorità per il 2025 e 2026, con un piano che mira a una loro definitiva stabilizzazione”.

Un piano ambizioso, ma non sufficiente:

Dal dicembre 2022 a oggi, Roma Capitale ha assunto quasi 750 educatrici e insegnanti. Tuttavia, per far fronte alle esigenze del settore e alla pressione aggiuntiva che il Giubileo comporterà, l’amministrazione ha richiesto al governo un piano assunzionale straordinario.

“Abbiamo chiesto tremila nuove assunzioni, di cui mille nel settore educativo”, ha sottolineato Catarci. Anche l’assessora alla Scuola, Claudia Pratelli, ha ribadito la necessità di incrementare il numero di insegnanti ed educatrici, in particolare per rispondere al precariato e alla crescente domanda di servizi educativi.

Le criticità denunciate dai sindacati:

Nonostante i progressi, i sindacati evidenziano le profonde lacune ancora presenti. Giancarlo Cosentino, segretario generale della Cisl Fp Roma Capitale-Rieti, ha sottolineato che “i 96 posti coperti sono insufficienti rispetto ai 1400 incarichi annuali necessari per coprire l’organico”. A mancare sono soprattutto gli insegnanti e gli educatori di integrazione, figure essenziali che non possono essere trascurate.

Inoltre, i sindacati lamentano ritardi e inefficienze nella gestione delle supplenze, specialmente nei nidi e nelle scuole dell’infanzia. Questo problema si aggiunge alle difficoltà logistiche causate dai furti nelle scuole, che hanno ulteriormente allarmato famiglie e personale educativo.

Appelli per un intervento del governo:

A fronte di queste problematiche, diversi esponenti politici e sindacali chiedono l’intervento del governo. Antonio De Santis, capogruppo della Lista Civica Raggi, ha sollecitato l’amministrazione a farsi promotrice di una modifica normativa che permetta di attingere più facilmente alle graduatorie prorogate fino al 2027, per incrementare le assunzioni di almeno 2000 unità.

Anche la Uil Fpl, attraverso il segretario Mirko Anconitani, ha richiesto un impegno concreto da parte del governo, invocando una deroga al tetto di spesa e un piano strutturale per affrontare l’emergenza.

Il Giubileo e le sfide per Roma:

Con il Giubileo e i cantieri del PNRR in corso, Roma non può permettersi di affrontare questa sfida senza un piano organico di assunzioni. “Servono risorse straordinarie per garantire un funzionamento adeguato dei servizi educativi, della sicurezza e dei servizi alla cittadinanza”, ha aggiunto Anconitani. In un contesto così complesso, Roma rischia di non riuscire a rispondere adeguatamente alle sfide future se non verranno presi provvedimenti urgenti.

L’anno educativo 2024/2025 si apre quindi con speranze, ma anche con molte criticità ancora da risolvere. Le assunzioni previste rappresentano un passo avanti, ma restano insufficienti per garantire un servizio educativo all’altezza delle esigenze di una città come Roma.


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