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Roma e Lazio, liste d’attesa troppo lunghe: Corte dei Conti critica la gestione regionale

Il procuratore Paolo Luigi Rebecchi: "La dilatazione dei tempi di attesa non deve diventare uno strumento dissuasivo al ricorso al servizio sanitario pubblico"

Le liste d’attesa per le visite e le prestazioni sanitarie nel Lazio sono ormai giunte a livelli critici. Per molti cittadini i tempi di attesa per ottenere un consulto o un esame diagnostico sono diventati insostenibili, al punto che una parte significativa della popolazione si sta rivolgendo al settore privato o, in alcuni casi, rinuncia completamente alle cure.

Questa situazione è stata duramente criticata dalla Corte dei Conti, che ha esaminato il rendiconto 2023 della Regione Lazio e sollevato una serie di problematiche, a partire dalla gestione delle risorse fino alla mancata allocazione di fondi destinati al recupero delle liste d’attesa.

Le parole della Corte dei Conti: un sistema che scoraggia i cittadini

Durante il giudizio di parifica sul rendiconto della Regione Lazio, il procuratore regionale Paolo Luigi Rebecchi ha messo in evidenza l’urgenza di una gestione più dinamica ed efficiente delle liste d’attesa.

La dilatazione dei tempi di attesa non deve diventare uno strumento dissuasivo al ricorso al servizio sanitario pubblico”, ha affermato Rebecchi, sottolineando che le lunghe attese rappresentano un ostacolo per i cittadini e minano la garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

Secondo il procuratore, una quota dello 0,3% del fondo sanitario indistinto (pari a circa 35 milioni di euro) avrebbe dovuto essere destinata al recupero delle liste d’attesa, ma non è stata finalizzata a tale scopo, suscitando ulteriore preoccupazione sulla gestione delle risorse regionali.

Criticità nell’utilizzo delle risorse del fondo sanitario regionale:

Rebecchi ha inoltre evidenziato criticità nell’utilizzo di risorse del fondo sanitario regionale, con una parte di questi fondi (circa 24 milioni di euro) destinata all’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, invece che ai servizi sanitari essenziali.

Tale decisione, secondo la Corte dei Conti, rappresenta una violazione delle linee guida di contenimento della spesa pubblica sanitaria e contrasta con l’obiettivo di risanamento finanziario del piano regionale.

Un piano straordinario da 17 milioni di euro per ridurre le liste d’attesa:

Nel tentativo di affrontare la questione, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha recentemente annunciato un piano straordinario da 17 milioni di euro per ridurre le liste d’attesa e migliorare l’accesso dei cittadini al sistema sanitario pubblico.

Questo piano mira a garantire alle aziende sanitarie l’erogazione delle oltre 400.000 prestazioni che, ad oggi, superano i tempi di garanzia previsti.

Ogni azienda sanitaria avrà un periodo di 60 giorni per implementare le misure stabilite, con l’obiettivo di accelerare le tempistiche e aumentare la disponibilità dei servizi per i pazienti in attesa.

La posizione della Corte dei Conti:

Nonostante gli sforzi della Regione, la Corte dei Conti ha espresso riserve significative riguardo al rendiconto 2023, con una parifica condizionata.

Il presidente della sezione regionale di controllo contabile, Stefano Siragusa, ha specificato che l’eccezione principale riguarda il fondo sanitario indistinto, in cui risultano contabilizzati oltre 600.000 euro destinati alla società di consulenza Advisor, somma che avrebbe dovuto rientrare nei vincoli di spesa riservati ai LEA.


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