

I dati diffusi dall’Unione Nazionale Consumatori parlano chiaro: dal 2021 al 2025 i prezzi degli alberghi romani sono schizzati verso l’alto del 50,1%
Roma sembra voler dare una piccola tregua ai viaggiatori. Nell’ultimo anno, soggiornare in un hotel della Capitale costa in media il 3% in meno rispetto al 2024. Un calo che allinea la Città Eterna a Venezia e Milano, dove addirittura il capoluogo lombardo registra un ribasso vicino all’8%.
Ma la storia cambia completamente se si allunga lo sguardo indietro, al periodo immediatamente successivo alla pandemia.
I dati diffusi dall’Unione Nazionale Consumatori parlano chiaro: dal 2021 al 2025 i prezzi degli alberghi romani sono schizzati verso l’alto del 50,1%.
Una crescita che, pur pesante, non è la peggiore d’Italia: a guidare la classifica degli aumenti è Venezia (+64,7%), seguita da Milano (+60%), Firenze (+58,8%), Grosseto (+57,5%) e Lucca (+56,5%).
“Non sappiamo se quest’anno gli albergatori delle città più visitate, da Venezia a Firenze, sono stati virtuosi – commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unc – oppure se i rincari contenuti dipendono da un calo dell’afflusso turistico rispetto alla scorsa estate. O ancora, se avendo già portato al massimo i prezzi negli ultimi anni non potessero permettersi di incrementarli ulteriormente, pena la perdita di clienti. In ogni caso, dal 2021 a oggi, i servizi alberghieri hanno subito rialzi ben superiori all’inflazione nazionale”.
Una fotografia che racconta di un’estate 2025 leggermente più leggera per i portafogli… ma che, per chi ricorda le tariffe del post-Covid, suona come una beffa.
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