Roma sempre più “città-giungla”
Benvenuti (Ecoitaliasolidale): "Necessaria la pulizia della città e la manutenzione del verde. Dieci milioni di topi, ma anche blatte, zecche, pulci, zanzare tigre, “vespe orientalis” e cinghialiDai cinghiali ai gabbiani, dai corvi alle blatte, all’invasione di zecche e pulci nei parchi pubblici, ed a far parlare della Capitale come una “città sempre più giungla” la “vespa Orientalis” e l’invasione di 10 milioni di topi, in media 3,5 per ogni romano. Le cause sono sempre le stesse, emergenza rifiuti, la mancanza di manutenzione e cura del verde e di programmi di derattizzazione e di disinfestazione.
È quanto dichiara in una nota Piergiorgio Benvenuti, Presidente del Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale.
“Zecche e pulci rappresentano un problema serio non solo per i cani a spasso nei parchi, ma anche per l’uomo, per le temibili punture delle zecche che potrebbero causare danni anche seri per la salute, ma anche questa nuova specie di vespe sarebbero molto aggressive ed una minaccia soprattutto per anziani e bambini. Parliamo di “città-giungla” ricordando come la precedente Amministrazione guidata dalla Sindaca Raggi, per la diffusione dei topi, nell’agosto del 2018, aveva paradossalmente annunciato di voler realizzare un programma per contenerne il numero, attraverso un bando per generare idee non cruente per la sterilizzazione. Fra le polemiche l’Amministrazione capitolina aveva citato l’esempio degli USA, dove si stava sperimentando la soluzione cruelty free, una soluzione gentile al problema della proliferazione con esche che contengono ormoni per accelerare la menopausa nelle femmine e rendere meno fertili i maschi. Da subito – ricorda Benvenuti – avevamo evidenziato la necessità di ricordare come oltre Oceano, al di là delle sperimentazioni, si erano messe in atto soluzioni concrete.
L’allora sindaco di New York, Bill De Blasio, aveva a quel tempo lanciato un programma di sterilizzazione dei ratti, ma che prevedeva un piano da decine di milioni di dollari, attraverso l’installazione di centinaia di costosi bidoni ad energia solare in grado di compattare la spazzatura e di impedire ai roditori l’accesso all’immondizia nei quartieri considerati più a rischio: Bushwick and Bed-Stuy a Brooklyn, The Grand Concourse nel Bronx, il Lower East Side, l’East Village e Chinatown a Manhattan. Inoltre soluzioni hi-tech, usando un metodo che sopprimeva i ratti con il ghiaccio secco, ma anche la possibilità per grandi caseggiati di depositare la spazzatura in strada alle prime ore dell’alba e non la sera, con uno stanziamento di 32 milioni di dollari. Tutto ciò finalizzato a ridurre del 70 per cento il numero di ratti e topi nella Grande Mela.
A Roma invece al di là del programma ad effetto del 2018 dell’allora Sindaca Raggi, di cui non vi sono state tracce concrete, in ambito ambientale abbiamo assistito attoniti anche all’idea di utilizzare 50.000 pecore per risolvere il problema della manutenzione del verde, dell’utilizzo di pipistrelli per non aver risolto il problema della zanzara tigre, del coinvolgimento di api per controllare il tasso di smog. Sta di fatto che oltre alle parole a Roma non vi è stata una soluzione adeguata a tali problemi.
Non sta andando meglio con l’attuale amministrazione Gualtieri – prosegue Benvenuti – i problemi sono gli stessi, dai topi ai cinghiali, dalle blatte alle cimici, dalle pulci alle vespe “Orientalis” e le cause sono sempre le stesse, partendo dai rifiuti in strada non raccolti per giorni e la mancanza di una manutenzione adeguata del verde. Si prosegue non trovando soluzioni adeguate ai mille problemi irrisolti.
Non servono trovate “innovative”, soprattutto in ambito ambientale, bensì una adeguata programmazione fatta di competenze e soluzioni concrete. A proposito di concretezza – conclude Benvenuti – in questo momento di temperature altissime, ampiamente previste, sarebbe stato opportuno programmare interventi di derattizzazione, disinfestazioni per arginare le zanzare, la pulizia dei cassonetti attraverso gli enzimi, già si faceva anni fa, ed un piano di gestione di rifiuti adeguato. La “giungla Roma” sta peggiorando di giorno in giorno ed a farne le spese sono i romani, i lavoratori che giungono nella Capitale ed ovviamente i turisti.
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