

Macchie sul travertino e prato da rifare nella piazza
E’ tornato il silenzio a San Giovanni. Dopo il fragore delle chitarre, le voci che si intrecciavano sul palco e il mare di gente ondeggiante sotto le luci del Concertone, resta una piazza svuotata, stanca, segnata.
Non bastano le scope dell’Ama, né i sacchi colmi di cartacce e bottigliette raccolti a ritmo serrato: il passaggio di oltre 200 mila persone ha lasciato segni ben più profondi di quelli rimossi nella notte.
Sotto la maestosità della basilica, abbassando lo sguardo, la scena cambia radicalmente. Il prato, orgoglio del recente restyling costato 15 milioni di euro in fondi giubilari, è ridotto a un tappeto bruciato, senza più ombra di verde.
Le fontane a raso, la novità più suggestiva della nuova piazza, sono rimaste spente per tutta la durata dell’evento, protette da transenne: loro, almeno, sembrano aver retto.
Ma il travertino che le incornicia racconta un’altra storia. Macchie scure, aloni appiccicosi, scheggiature sulle panchine: sono i postumi di una festa che ha avuto il suo prezzo.
La scena ha il sapore di un “giorno dopo” non solo fisico, ma simbolico. È come se la città si fosse svegliata con un leggero mal di testa, osservando i danni sotto una luce diversa.
Perché quella piazza, inaugurata appena un mese fa con orgoglio dal sindaco Gualtieri, voleva essere il biglietto da visita di un nuovo volto urbano. Ma in poche ore di musica e folla, si è trovata di nuovo fragile, esposta, compromessa.
“Nonostante le misure preventive – ha dichiarato Fabrizio Santori, capogruppo leghista in Campidoglio – i danni sono stati significativi. Piazza San Giovanni non è adatta a ospitare eventi di questa portata”. Una mozione è già stata depositata: se passerà, l’iconico spazio cittadino non potrà più accogliere eventi di massa. A partire, forse, proprio dal Concertone.
Le foto presenti su abitarearoma.it sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che le rimuoverà.
Forse,forse, conoscendo la destinazione d’uso della piazza il progetto non era appropriato?