

A svelare l'opera è stata la presidente del Municipio II, Francesca Del Bello, insieme a Paolo Masini, ideatore del progetto Il Civico Giusto
Nel cuore di San Lorenzo, tra vicoli carichi di memoria e palazzi sopravvissuti alle bombe, ora c’è una nuova mattonella a raccontare un pezzo di storia. È stata inaugurata il 19 luglio — giorno del tragico bombardamento del 1943 — per rendere omaggio a Don Libero Raganella, il sacerdote partigiano che tra quelle strade visse, lottò e amò, fino in fondo.
A svelare l’opera è stata la presidente del Municipio II, Francesca Del Bello, insieme a Paolo Masini, ideatore del progetto Il Civico Giusto, che da anni porta avanti la missione di intrecciare memoria, cultura e identità attraverso segni urbani permanenti.
Quella mattonella, affissa su un muro di San Lorenzo, non è solo una targa: è un portale. Grazie a un QR code integrato, chiunque può accedere a un documentario di 18 minuti — con la voce narrante di Valerio Mastandrea, le musiche di Luca Barbarossa e il montaggio di Mirko Bertarelli — che racconta l’epopea di Don Raganella: la sua azione coraggiosa durante la Seconda guerra mondiale, l’impegno nel proteggere ebrei, soldati alleati e renitenti alla leva, il suo amore viscerale per la Spes — la squadra giovanile che fondò — e per la Roma, la squadra del cuore.
“La storia di Don Raganella ancora si respira a San Lorenzo e si tramanda di padre in figlio,” ha ricordato Masini. “Un modo per far conoscere ai romani e ai tifosi cosa ha rappresentato quel periodo per la città e per l’Italia.”
Il progetto, sostenuto dal Municipio Roma II e arricchito dalla collaborazione dell’A.S. Roma (grazie anche allo storico Luca Pelosi e all’Area Comunicazione guidata da Matteo Vespasiani), vuole riportare alla luce le storie di chi ha saputo tenere accesa una scintilla di umanità nel buio della guerra.
“Don Libero è un simbolo del nostro municipio,” ha sottolineato l’assessore municipale alla cultura Fabrizio Rufo, “per questo lo abbiamo voluto ricordare proprio oggi, nel giorno del bombardamento.”
Entro la fine dell’anno, saranno dieci le mattonelle affisse nel Municipio II per raccontare altrettante storie di coraggio e libertà. Intanto, San Lorenzo si ferma, osserva e ricorda. E Don Libero torna idealmente a casa, tra le sue vie, i suoi ragazzi e i suoi sogni di giustizia.
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