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Sciopero della fame per Villaggio Africa

Salvi: "iniziativa per richiamare l'attenzione su una evidente illegalità protratta nel tempo"

Marco Salvi non si arrende. Il presidente dell’Associazione Villaggio Africa, dopo lo sciopero della fame nella seconda metà di luglio, torna a protestare contro il X Municipio di Roma Capitale per la mancata realizzazione di una determinazione che ordina il ripristino dello stato dei luoghi su un terreno comunale da troppi anni classificato discarica abusiva, tra l’altro concausa degli allagamenti della zona.
Nonostante l’UOT, nella persona del suo direttore Ing. Cafaggi si fosse impegnato durante la Commissione Ambiente del 22 luglio scorso a risolvere il problema entro un mese, dopo quasi due mesi non è stato fatto nemmeno un passo avanti e la pratica si trova ancora nella stessa situazione in cui ha giaciuto per anni, in attesa che qualcuno dia disposizioni.

“La protesta non violenta ha prodotto un non risultato. Mi trovo costretto ad utilizzare altri strumenti meno convenzionali per richiamare l’attenzione su una evidente illegalità protratta nel tempo – dichiara Marco Salvi – e che nel tempo ha arrecato danni immensi alla mia abitazione, alla mia famiglia. In questi giorni l’Amministrazione Comunale ha avviato un censimento sui danni causati dagli allagamenti del 31 gennaio scorso, operazione che nel nostro Municipio seppure in forma diversa abbiamo già vissuto nel 2002. E’ del 2002 che aspettiamo il risarcimento dei danni, ma soprattutto la realizzazione delle opere per la messa in sicurezza di tutto il Municipio.

Nel particolare caso di Villaggio Africa – conclude Salvi – il ritorno alla legalità comporterebbe il drastico abbattimento del rischio idrogeologico, in attesa che poi si realizzino le opere per la definitiva messa in sicurezza. Per questo motivo non posso escludere eventuali iniziative più eclatanti in cui emerga l’omertà istituzionale che circonda questa e altre vicende del territorio”.


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