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Spintoni e tensioni tra collettivi a San Lorenzo: Sinistra Universitaria denuncia una “spedizione punitiva”

A scatenare la tensione sarebbe stata la diffusione, nei giorni precedenti, di alcuni adesivi pro-Palestina prodotti da Sinistra Universitaria

Il clima elettorale all’Università La Sapienza si fa di nuovo incandescente. A pochi giorni dall’apertura delle urne per il rinnovo del Consiglio nazionale degli studenti universitari, il 14 e 15 maggio, è Sinistra Universitaria a denunciare un’aggressione subita sabato sera a San Lorenzo, nel cuore pulsante della vita studentesca romana. Ma stavolta, gli avversari non arrivano da destra.

“È stata una spedizione punitiva” scrivono via social i militanti della lista universitaria, che puntano il dito contro una trentina di attivisti e attiviste dei collettivi Cambiare Rotta e Osa.

Il contesto è quello di piazzetta San Lorenzo, luogo simbolico del dibattito politico giovanile romano. “Eravamo lì a fare campagna per i referendum dell’8 e 9 giugnoraccontano quando siamo stati prima aggrediti verbalmente, poi spintonati, davanti a centinaia di persone”.

A scatenare la tensione sarebbe stata la diffusione, nei giorni precedenti, di alcuni adesivi pro-Palestina prodotti da Sinistra Universitaria. Sotto la scritta “Stop al genocidio”, una bandiera palestinese e – a sorpresa – l’immagine di una Winx, personaggio del celebre cartone animato.

Foto dal video pubblicato da Liberiamo Sapienza -Sinistra universitaria

Una scelta comunicativa volutamente pop, ma che avrebbe irritato alcuni militanti di Cambiare Rotta, giudicata da loro offensiva o irrispettosa.

Sinistra Universitaria non usa mezzi termini: “Non è il primo episodioscrivononei giorni scorsi abbiamo subito insulti ai nostri banchetti in Città Universitaria. Serve una presa di posizione netta: chi agisce con la violenza va isolato, non legittimato”. L’appello è rivolto a tutte le realtà politiche e associative della sinistra romana, accusate implicitamente di non voler rompere il silenzio.

Dall’altra parte, per ora, tutto tace. Nessun commento ufficiale da Cambiare Rotta, né da Osa. Ma il malumore circola, e il clima all’interno del più grande ateneo d’Europa si fa sempre più teso.


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