

Il caso del parallelepipedo comparso tra i tetti del Celio per nascondere un’antenna nel cuore del Centro Storico è solo l’ultimo episodio a far discutere. Ma il problema è ben più ampio: il proliferare di stazioni radio base preoccupa i romani da un capo all’altro della città, scatenando proteste trasversali, dal centro fino alle periferie.
Le critiche all’indirizzo dell’amministrazione capitolina si moltiplicano. Il regolamento sulle antenne, approvato alla fine della scorsa estate in Aula Giulio Cesare, viene considerato dai comitati facilmente aggirabile e, di fatto, inefficace nel disciplinare le installazioni.
Per questo motivo, il 25 febbraio, si è tenuta un’assemblea a San Saba, organizzata dal coordinamento “No antenne senza pianificazione”, per stabilire le prossime azioni di protesta.
Il coordinamento ha annunciato una manifestazione sotto il Ministero per l’Impresa e il Made in Italy (Mimit) e l’invio di una PEC alle istituzioni cittadine, chiedendo modifiche alle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Generale.
Secondo i comitati, l’eliminazione del Piano Territoriale di Localizzazione ha reso difficoltoso il controllo sulle nuove installazioni, lasciando gli uffici comunali privi di strumenti adeguati per gestire e pianificare le richieste. Così, gli impianti spuntano senza un criterio preciso e spesso i cittadini ne vengono a conoscenza solo a lavori ultimati.
Parallelamente, si punta a una sensibilizzazione dei Municipi, affinché presentino mozioni in aula per chiedere le stesse modifiche regolamentari.
A unire la protesta sono realtà molto diverse, ma con lo stesso obiettivo. Dal comitato del Celio, che ha visto spuntare un’antenna a 200 metri dal Colosseo, a quelli di Bagnoletto, Colle dei Pini, Monteverde Nuovo, Orti di Galba di Monteverde, Laurentino, Giardinetti, Testaccio e San Saba, tutti si battono per una gestione più trasparente delle installazioni.
“Non siamo contro le antenne, sappiamo che servono”, precisano dal coordinamento. “Ma vogliamo che siano pianificate e condivise con la cittadinanza, per evitare situazioni di degrado e decisioni imposte dall’alto senza alcun controllo”.
La protesta è appena iniziata e i comitati promettono di non fermarsi fino a quando l’amministrazione non prenderà provvedimenti concreti.
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