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Cambia la legge regionale sulla vendita delle case Ater

Soddisfatto il presidente Petrucci: "bene la diversificazione dei prezzi in base anche ai redditi"

La giunta regionale del Lazio ha approvato il 12 ottobre alcune misure che segnano una svolta nella vendita del patrimonio di edilizia residenziale pubblica agli inquilini. Con la sospensione, per 60 giorni, della vendita delle case popolari nelle zone di pregio e la contestuale proposta di legge regionale che prevede di vendere questo tipo di alloggi in base al valore catastale agli inquilini che hanno un reddito popolare e a prezzi di mercato agli inquilini che superano tale reddito, nonché la graduazione del prezzo in base ai redditi degli inquilini stessi, si inseriscono parametri e criteri di equità nella vendita del patrimonio pubblico.

“Voglio ringraziare il presidente Marrazzo e l’assessore Astorre e anche il consigliere Carapella, con il quale mi sono ritrovato in piena sintonia. Sono molto soddisfatto di quanto ha approvato oggi la giunta regionale – commenta il presidente dell’ATER del Comune di Roma, Luca Petrucci – Soprattutto della graduazione del prezzo per fasce di reddito, che consente di tutelare le fasce più deboli e, al tempo stesso, elimina qualsiasi privilegio. È stato molto importante arrivare a questo passaggio, modificare la legge esistente che risale al 1991 e prendere iniziative legislative che tengano conto delle situazioni diversificate che ci sono all’interno dell’inquilinato delle case popolari. Mi auguro che questa dimostrazione di buon governo che arriva dalla Regione tagli la testa alle inutili polemiche che si sono sviluppate negli ultimi giorni e colgo l’occasione per ribadire che non c’è mai stata una svendopoli del patrimonio pubblico. C’era una legge datata e insufficiente che ora finalmente cambia, nell’interesse di tutta la collettività”.


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