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Campidoglio: dopo le dimissioni di Raineri e Minenna è caos in Aula Giulio Cesare

E' la prima crisi della Giunta Raggi. Il Sindaco: “Non ci fermeremo!”

A 70 giorni dalla vittoria delle elezioni è questo il momento più difficile e delicato per la sindaca Raggi.  Dopo il parere dell’ANAC, l’Autorità Nazionale Anti Corruzione, in riferimento alla nomina di Carla Raineri (foto 1) a Capo di Gabinetto del Sindaco, ieri, 1 settembre 2016, è arrivata l’Ordinanza di Revoca. Poche ore dopo si è dimesso anche l’Assessore al Bilancio Marcello Minenna (foto 2) sul quale i grillini contavano molto.

C’è il rischio di un cul de sac politico e amministrativo se la Sindaca di Roma non saprà reagire a dovere al primo grosso problema della sua amministrazione: le dimissioni a catena del Capo di Gabinetto e dell’Assessore al Bilancio, molto legato al magistrato.
Tutto ciò si somma anche alle dimissioni arrivate nella mattinata del D.G. Atac Marco Rettighieri (foto 3) e dell’Amministratore Unico Armando Brandolese.
Nel pomeriggio, come se non bastasse, sono arrivate anche quelle del neopresidente di Ama Alessandro Solidoro (foto 4), nominato solo qualche settimana fa, che ha spiegato in una nota: “Dopo l’addio dell’Assessore al Bilancio Marcello Minenna, ho ritenuto venute meno le condizioni per l’incarico affidatomi”.

CarlaRaineri MarcelloMinenna MarcoRettighieri AlessandroSolidoro

Un effetto domino legato ai rapporti tra gli attori in campo, al quale a caldo Raggi ha risposto: “Stiamo lavorando per individuare delle personalità di rilievo, che possano contribuire al rilancio della città. Non ci fermiamo” e ha convocato assessori, consiglieri comunali e presidenti di municipio, per abbozzare una strategia immediata.

Nel Consiglio comunale, previsto per le ore 15.00,  il PD ha abbandonato l’Aula Giulio Cesare per protesta dopo aver richiesto insieme a Sinistra Italiana “che oggi stesso il Sindaco Raggi venga a riferire in aula sulle dimissioni di un assessore fondamentale come quello al Bilancio”. Ma la richiesta di modifica dell’ordine dei lavori è stata respinta dalla maggioranza e all’opposizione in aula è rimasto solo in centrodestra.

Ma la querelle è seria, se assumiamo che parte tutto dal parere negativo dell’ANAC alla nomina dell’ormai ex Capo di Gabinetto, e richiesto proprio dalla Raggi in conseguenza delle polemiche pubbliche scaturite dall’onerosità del suo stipendio. Scrive l’Anac che “la corretta fonte normativa a cui fare riferimento è l’articolo 90 TUEL e l’applicazione, al caso di specie, dell’articolo 110 TUEL è da ritenersi impropria” e, in conseguenza di questa errata interpretazione del Testo Unico degli Enti Locali, è stata subito predisposta l’Ordinanza di Revoca.

“Il sindaco tace e si chiude in riunione con i suoi assessori mentre noi vorremmo che venisse in aula a parlarne: la città non può rimanere immobile”, ha attaccato la capogruppo PD Michela Di Biase. Smorza invece Enrico Stefano, vicepresidente del Consiglio Comunale: “Non è una crisi, ma è chiaro che la delega al bilancio è una delega pesante. Andremo avanti nel processo di ricostruzione della città e troveremo a breve persone altrettanto capaci e preparate. Mi pare che sia tutto partito da un parere dell’Anac secondo cui una nomina non andava bene” ha spiegato.

Inevitabili però le voci sempre più insistenti su una presunta guerra tra fazioni intestina al Movimento, da parte delle agenzie e dei giornali, soprattutto Adnkronos che allude a due correnti specifiche: una rappresentata anche da Minenna e Raineri e l’altra da Raffaele Marra e Salvatore Romeo, considerati molto vicini a Raggi e Frongia. Questo, sempre secondo Adnkronos, non piacerebbe affatto ai vertici 5 Stelle che non escluderebbero di chiedere al Sindaco di tornare su alcune scelte fatte in precedenza.


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