Categorie: Ambiente Degrado
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Con i bobcat più che pulire le spiagge, si distruggono gli ecosistemi

Gili del Wwf a difesa della riserva del Litorale Romano: "togliete le discariche abusive dal lungotevere"

Ma era davvero necessaria la pulizia straordinaria delle spiagge del Comune di Fiumicino?

Rolando Gili, presidente dell’Associazione Wwf Litorale Romano, segnala che “il Dipartimento di protezione Civile ha destinato 500.000 euro al Comune di Fiumicino, di cui 400.000 euro per la pulizia, la raccolta e la ‘sanificazione’ dell’area di foce e delle spiagge limitrofe ricadenti nel territorio comunale di Fiumicino in quanto il ‘pennacchio’ del Tevere, ovvero la scia creata dallo sversamento in mare delle acque del fiume, investe a pieno, con i suoi detriti, le spiagge di Isola Sacra, Fiumicino Nord, Focene, Fregene, Maccarese e Passoscuro.”
In una lettera inviata a Pasquale Proietti, assessore all’Ambiente di Fiumicino, al Responsabile Dipartimento di Protezione Civile e al Segretario Autorità di Bacino del Tevere, Gili sottolinea che “durante le ondate di piena dei fiumi, il trasporto a mare di una grande quantità di detriti, e quindi sulle spiagge ad opera delle correnti marine, è un fenomeno naturale e benefico. Sabbia, limo, tronchi, rami e canne sono sempre stati presenti e sono elementi fondamentali per l’equilibrio della costa: il detrito vegetale, proteggendo le spiagge, protegge anche la costa in generale dall’erosione.”

Che con l’immondizia di origine antropica vengano rimossi anche i detriti di origine vegetale è inevitabile, tuttavia se ciò sembra necessario per le spiagge date in concessione per fini balneari, “nelle spiagge inserite nella Riserva Naturale Statale Litorale Romano – Coccia di Morto, Focene-Mare Nostrum, Foce dell’Arrone, Foce del Fosso Tre Denari, dal Rio Palidoro a San Nicola – la conservazione dell’ambiente naturale deve avere la priorità su tutto – spiega Gili – Queste spiagge non devono assolutamente essere percorse da automezzi pesanti come i bobcat e le pale meccaniche citati nel comunicato del Comune. Se l’immondizia presente è poca, inoltre, è preferibile lasciarla dove si trova: il danno delle operazioni di raccolta sarebbe ben maggiore.”

Il Presidente Wwf Litorale Lazio esprime le proprie perplessità: “tali ambienti sono fragili e pertanto vi si deve operare con grande cautela, qui la sabbia si deposita formando le prime dune embrionali colonizzate da piante pioniere. La raccolta dell’immondizia di origine antropica non può che essere effettuata a mano da operatori responsabilizzati e attentamente seguiti.”

Se Gili si preoccupa del ripascimento naturale degli arenili, molti altri non sanno neppure che non ci si libera davvero dei rifiuti, spesso tossici e molto inquinanti, buttandoli a mare o nelle discariche abusive; in un ecosistema tutto ritorna, spesso dopo aver provocato grossi danni al nostro ambiente e alla nostra salute.
“Ci si dovrebbe chiedere da dove provengano le immondizie che finiscono sulle spiagge dell’intero Litorale Romano: frigoriferi, monitor di computer, copertoni, migliaia di bottiglie, lattine e scarpe. Noi – dice Gili – una risposta ce l’abbiamo: dalle decine di discariche abusive, di tutte le dimensioni, presenti sulle rive del Tevere a valle dell’ultima diga, Castel Giubileo… E’ sufficiente navigare il tratto fluviale da Ponte Marconi alla foce per vederle: non è una bella immagine per la città di Roma. Ebbene, durante le piene l’acqua sommerge le sponde e quindi le discariche e trasporta verso la foce l’immondizia. Si tratterebbe quindi di intervenire eliminando dette discariche, risolvendo così in maniera significativa il problema dei rifiuti sulle spiagge.”


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