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Corde e sangue in un appartamento ad Artena: e l’ipotesi del gioco erotico

La vittima, un uomo di 53 anni. Sul caso indagano i carabinieri e la procura di Velletri

Un uomo trovato morto in un appartamento, due ragazze in fuga, corde sul pavimento e tracce di sangue: è il quadro inquietante che si è presentato ai carabinieri giovedì mattina in un’abitazione di via Vittorio Emanuele, nel cuore di Artena, non poco distante da Roma.

Stefano Frailis, 53 anni, manovale con un passato giudiziario segnato da crimini efferati, è stato rinvenuto senza vita. L’ipotesi iniziale parla di un malore, ma gli indizi sollevano più di un interrogativo.

Un allarme e una fuga drammatica

Alle prime luci dell’alba, una voce femminile chiama il numero unico per le emergenze: “Correte, è morto”. A lanciare l’allarme è una ragazza, in preda al panico, accompagnata da un’amica.

Entrambe fuggivano dall’appartamento, visibilmente scosse e con lievi ferite sulle braccia. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del nucleo operativo di Colleferro, i vigili del fuoco e il personale del 118, che non ha potuto far altro che constatare il decesso di Frailis.

Nell’abitazione, oltre al corpo senza segni evidenti di violenza, gli investigatori hanno trovato corde, tracce di sangue e sostanze stupefacenti.

Gli elementi raccolti sul luogo del decesso sono stati sequestrati e verranno analizzati, ma le domande rimangono: di chi era quel sangue? E cosa è accaduto nelle ore precedenti alla morte?

immagine di repertorio

Un passato che torna ad incombere

Stefano Frailis non era un nome sconosciuto. Nel 2006 fu arrestato per una rapina con sequestro e abuso su una prostituta minorenne.

Uscito di prigione nel 2013, nel 2014 colpì ancora: sequestrò e torturò per due giorni una prostituta ventenne sulla Tiburtina, legandola con fil di ferro.

La giovane, trovata e soccorsa, ebbe il coraggio di denunciare. Frailis venne arrestato mentre pianificava un altro attacco.

Questo passato criminale pesa sul caso, gettando ombre sulla natura degli eventi. Le corde ritrovate e le tracce ematiche evocano scenari che gli inquirenti stanno valutando con attenzione.

Tanti interrogativi e poche certezze

Le due ragazze, sotto choc, sono state medicate e ascoltate dagli investigatori. Hanno raccontato di aver trovato l’uomo a terra e di essere fuggite terrorizzate, ma la loro versione resta al vaglio.

Frailis potrebbe aver accusato un malore dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti? Oppure la scena di quel giovedì mattina racconta qualcosa di più complesso, come un gioco erotico finito in tragedia?

La fuga delle giovani e le tracce di sangue lungo la strada alimentano i dubbi. Se non ci sono segni di violenza sul corpo dell’uomo, come si spiegano le ferite delle due ragazze?

Un’inchiesta ad alta tensione

L’appartamento è stato posto sotto sequestro, e la procura di Velletri, guidata dal pm Serena Rossi, procede con la massima cautela.

L’autopsia sarà il primo passo per fare chiarezza, fornendo indicazioni sul momento e le cause del decesso, oltre a confermare o smentire l’eventuale assunzione di stupefacenti.

Il caso di Stefano Frailis è ancora avvolto dal mistero, ma il mix di elementi inquietanti e un passato segnato da crimini efferati ha già acceso i riflettori su una vicenda destinata a far parlare a lungo.


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