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Edilizia 167. A Nuova Tor Vergata continua la battaglia contro la speculazione eccedente il “prezzo massimo di cessione”

Una lunga contesa legale. Le richieste di intervento all’assessore comunale Caudo

Riceviamo e pubblichiamo

Siamo 13 ex soci di una Cooperativa Edilizia, tutti esclusi dalla stessa per morosità nell’anno 2001 per non aver ottemperato al saldo dell’importo richiesto eccedente il Prezzo Massimo di Cessione imposto per legge e da allora la nostra vita è un incubo.

Il 27 novembre scorso il nostro incubo sembrava avere avuto una fine; la Guardia di Finanza aveva proceduto, dopo mesi di indagini, al sequestro dei nostri appartamenti.

“Il Messaggero” così riportava la sostanza della nostra lotta.

“Tredici appartamenti, per un valore di 3,5 milioni di euro, e le quote societarie delle cooperative edilizie ‘Lega San Paolo Auto’ e ‘San Paolo V Auto’, per un valore di oltre 2,3 milioni di euro, sequestrati dalla Guardia di Finanza di Roma nell’ambito di un’inchiesta relativa alla maggiorazione dei prezzi di acquisto imposta agli assegnatari, rispetto a quelli fissati dal comune.

Nove indagati. Nove amministratori delle cooperative sono indagati per tentata concussione ed estorsione aggravata. Per effetto del sequestro preventivo degli immobili viene “congelata” e cautelata l’esecutività dello sfratto a carico degli attuali occupanti degli appartamenti, “rei” di non aver soggiaciuto alle richieste estorsive ed alle minacce provenienti dagli amministratori delle Cooperative.

L’inchiesta. Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, hanno alzato il velo sulla gestione di alcune cooperative specializzate nella costruzione di immobili di edilizia popolare convenzionata/agevolata, peraltro destinatarie di finanziamenti da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, proprio per facilitare l’acquisto di case da parte di persone economicamente o socialmente deboli.

Le minacce. Le Fiamme Gialle hanno scoperto che 9 amministratori delle cooperative, titolari di un programma costruttivo di edilizia convenzionata/agevolata localizzato a Roma, nella zona di Tor Vergata, dopo avere stipulato la convenzione con il Comune di Roma, ottenuto i finanziamenti pubblici ed incassato le quote di prenotazione dai soci, avevano minacciato questi ultimi che la stipula del contratto sarebbe avvenuta solo laddove, per ogni metro quadro, fosse stato pagato il prezzo di 1.059 euro, immotivatamente maggiorato rispetto a quello massimo di cessione approvato dal Comune di Roma, pari a 966 euro al mq.

La denuncia. A questo punto, mentre 63 soci hanno subìto il maggior prezzo, altri 13 si sono rifiutati ed hanno denunciato il fatto alla Procura della Repubblica di Roma, esponendosi così alla ritorsione degli amministratori che – forti della mancata ottemperanza all’intimazione di pagamento – hanno deliberato nei loro confronti l’esclusione dalla compagine sociale, costringendoli ad un lungo contenzioso civilistico che li ha visti prima soccombere e poi ricevere la notifica di precetti di sfratto.

Estorsione aggravata. In questo modo i 9 amministratori – qualificati, in quanto costruttori di edilizia convenzionata, ‘incaricati di pubblico servizio’, e, conseguentemente, indagati per tentata concussione ed estorsione aggravata – avevano programmato di incassare un extra profitto di circa 1.383.000 euro, pari alla differenza tra il prezzo legittimo e quello richiesto ai 76 soci delle cooperative. Di questi non sono però riusciti ad incassare circa 284.000 euro, richiesti ai 13 soci resistenti.”

Il 15 dicembre il Tribunale Ordinario di Roma – Sezione per il Riesame dei provvedimenti restrittivi della libertà personale – ha messo fine alla nostra breve gioia accogliendo il Riesame richiesto dalle Cooperative con conseguente dissequestro dei nostri appartamenti. Tredici famiglie  con quindici bambini sono ricaduti nell’incubo.

Leggendo la Sentenza del Riesame non c’è bisogno di un addetto ai lavori per capire come azioni palesemente illegali si trasformano in legittime.

I Giudici che hanno accettato il riesame chiesto dalla Cooperativa condannandoci di fatto alla nostra fine, hanno affermato che il Prezzo Massimo di Cessione non si applica alle Cooperative Edilizie. Nei Piani di Zona 167 è possibile speculare!

I Giudici confermano che le migliorie sono autorizzate anche senza le previste obbligatorie Perizie Giurate firmate dal socio e soprattutto AUTORIZZATE dal Comune di Roma. Di conseguenza queste migliorie possono tranquillamente violare il Prezzo Massimo di Cessione dichiarato rispettato negli Atti Pubblici firmati da un Notaio.

I Giudici hanno dichiarato che il contributo del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Dipartimento per le Infrastrutture, di 5 milioni (delle vecchie lire) ad appartamento al fine dell’edilizia sperimentale, andrà come costo per il socio. Assurdo!

Come è possibile che famiglie meno abbienti che si rivolgono al Ministero dei Lavori Pubblici per avere accesso ai Piani di Zona 167 (a loro dedicati), non siano tutelate da nessuno? Lo stesso Ministero si è dimostrato più debole ed incapace di fronte al malaffare romano tutelato dal Comune di Roma.

Mediazione dell’assessore Caudo. Nei mesi antecedenti gli eventi della Procura della Repubblica, c’era in atto un tentativo di trattativa tra le parti mediata dall’Assessorato. In realtà non è mai apparsa come trattativa ma solo una presa di posizione dell’offerta presentata esclusivamente da parte della Cooperativa senza prendere in considerazione la nostra controproposta. La Cooperativa ci avrebbe consentito di associarci nuovamente e concludere il Rogito dietro il pagamento di corrispettivi che superavano abbondantemente i 100 mila euro a famiglia.

Come conseguenza del dissequestro, 4 dei 13 ex soci, spaventati dal rischio di perdere la casa, hanno desistito ed hanno deciso di accettare la proposta della Cooperativa di firmare gli Atti di Rogito dietro un corrispettivo di ulteriore importi che superano i 120 mila euro.

E’ chiaro che gli altri 9 ex-soci non devono essere scambiati come dei Don Chisciotte di Cervantes illusi di lottare fino all’estremo sacrificio. L’apparente forza di resistere nasce dall’impossibilità reale e concreta del non poter affrontare l’esborso di queste imponenti somme. Alcuni di noi sono mono reddito e con stipendi ridicoli. Altrimenti che senso avrebbe avuto richiedere un appartamento in Piano di Zona 167?

Nei molteplici incontri avuti con l’Assessore Caudo, abbiamo più volte chiesto del perché l’Amministrazione non applicasse quanto previsto dalla Convezione ovvero le Sanzioni previste dal relativo art. 15. Abbiamo più volte chiesto all’Assessore d’interpellare l’Avvocatura e far emettere un parere scritto. L’Assessore Caudo ha sempre affermato che l’Avvocatura ha dichiarato che il Comune di Roma non può fare nulla ma non ci ha mai prodotto nulla di scritto nonostante i nostri continui solleciti. E’ opportuno sottolineare che i 4 soci che hanno appena rogitato, hanno sottoscritto un atto in cui viene dichiarato che è stato applicato il Prezzo Massimo di Cessione come da art. 14 della citata Convenzione Edilizia.

E perché a noi 9 “resistenti” soci non deve essere applicato? Oltre che agli altri 63!

Chiediamo all’Assessore Caudo di riprendere il tavolo di mediazione certamente non interrotto per nostra volontà ma dagli eventi della Guardia di Finanza che ci hanno travolto in tutti i sensi.

Trattativa sollecitata anche dall’Assessore Caudo in una missiva a noi indirizzata a fine Agosto del 2014 nella quale, tra l’altro, viene evidenziato, da parte dell’Assessore Caudo, l’appropriatezza del comportamento in capo alla Cooperativa invitando gli interlocutori ad una composizione “bonaria” della controversia.

C’è da tener presente che quanto sopra è stato riportato per intero nelle motivazioni della Sentenza del Dissequestro.


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2 commenti su “Edilizia 167. A Nuova Tor Vergata continua la battaglia contro la speculazione eccedente il “prezzo massimo di cessione”

  1. INIZIARE SUBITO LA COSTRUZIONE DEL QUARTIERE ROMANINA-TORRENOVA, LA NUOVA CENTRALITA’ E FARE LA METRO DELLE TORRI DA ANAGNINA A TORRE ANGELA METRO C, ALTRO CHE ANCORA PARLARE DI RISPARMIARE , SI MUOVANO I SENZA CASA PER FARE CASE, SENZA CHE VADANO DIETRO A MOVIMENTI DI OCCUPAZIONE CHE FANNO SOLO CAOS E NIENTE. OSSIA DISFATTISMO!!!!

  2. E’ stato creato un gruppo Facebook raggiungibile a questo link:

    “CAOS prezzi massimi di cessione ROMA !!!”
    https://www.facebook.com/groups/302585170104375/

    per riunire in un unico punto di incontro virtuale tutti i cittadini romani interessati alla tematica dell’affrancamento del prezzo massimo di vendita degli appartamenti costruiti in regime di edilizia agevolata.
    I danni economici che i proprietari degli appartamenti rischiano di subire a causa degli effetti delle delibere 33 e 40 sono ingenti (centinaia di migliaia di euro) ed è assolutamente necessario coordinare ed unire gli sforzi per risolvere il caos generato dalla mala gestione del comune di Roma.

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