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Ghe pensa lei

Giovedì 13 ottobre 2016 all’assemblea capitolina è stata respinta una mozione presentata da Stefano Fassina sulla vertenza riguardante il call center Almaviva Contact in cui sono in ballo diverse centinaia di licenziamenti per “ingiusta causa”.

virginiaraggiLa mozione chiedeva al sindaco Virginia Raggi un impegno “”a porre in essere ogni utile iniziativa per scongiurare la procedura di licenziamento collettivo del personale”. Sulla mozione il M5s si è astenuto. Non perché inconsapevole dell’importanza del problema di cui “Sappiamo benissimo” hanno detto, ma perché, hanno aggiunto, “il sindaco si è già impegnato sul tema nelle scorse settimane”.  Insomma, visto che ci sta pensando lei noi consiglieri perché dovremmo disturbarla in cotanto impegno?

Evidentemente ai consiglieri pentastellati sfugge il piccolo particolare che un pronunciamento solenne dell’assemblea capitolina, coinvolgente anche le opposizioni, forse avrebbe aiutato la Raggi nel suo sforzo sul “tema” e, soprattutto, avrebbe aiutato i lavoratori a fronteggiare le minacce incombenti. Ma forse sfugge loro anche il fatto, per nulla secondario, che l’istituzione elettiva non è un’appendice del Sindaco.

E’ in certo modo singolare che chi si ritiene portavoce dei cittadini diventi afono solo perché c’è il portavoce principale che ci sta pensando, invertendo così la propria funzione: da portavoce dei cittadini a portavoce del Sindaco.

Insomma dal “ghe pensi mi” al “ghe pensa lei”.


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