Il bug informatico, le schede abbandonate, i riconteggi. Caos nei seggi di Roma: cosa è successo

Ora per i risultati definitivi, servirà attendere l'intervento dei giudici

Ci sono ancora 78 sezioni all’appello. Siamo oramai nella giornata di martedì 11 giugno, e Roma tiene in sospeso l’Europa. Oltre ai problemi ai sistemi informatici della Capitale, che hanno impedito di ottenere i dati definitivi sul rinnovo del Parlamento di Strasburgo, ora si aggiunge il problema dei “plichi illeggibili”.

Dopo il caos che ha costretto scrutatori, presidenti di seggio e dipendenti a rimanere bloccati nella notte nelle varie sezioni sparse per la città a causa di un bug del sistema informatico, per conoscere i risultati definitivi di Roma sarà necessario attendere l’intervento del tribunale.

Ma andiamo con ordine. Il caos inizia a diffondersi intorno alla mezzanotte e mezza di oramai Lunedì 10 Giugno: nei seggi della Capitale, i messi comunali, gli scrutatori e i presidenti di sezione continuano a ripetere «riprova», ma è tutto inutile. Il sistema informatico per l’inserimento dei risultati elettorali (solo voti di lista) dopo la chiusura dei seggi per le elezioni europee va in “down”. L’assessore al Personale del Comune, Andrea Catarci, scusandosi pubblicamente per l’accaduto, parlerà di “bug inatteso”.

Cosa può essere accaduto? Prova a spiegarlo in anonimato una delle tante persone che si trovava nei seggi per le operazioni di voto. «Il sistema era già andato in tilt alle 15 di sabato», relativamente ai dati sull’affluenza, ma poi si era ripreso e, per un’ora circa dopo la chiusura dei seggi, è stato possibile iniziare a inserire i voti di lista. Le preferenze sarebbero state conteggiate a prescindere «direttamente alla Fiera di Roma, ma domenica notte il sistema non funzionava».

A spiegare però cosa sia accaduto realmente nella notte infernale di domenica è stato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Intervenuto durante la maratona Mentana su La7, ha commentato quanto accaduto: “L’incidente informatico ci ha rovinato il pomeriggio”, ha esordito Gualtieri. “Spiego cosa è successo: dal punto di vista giuridico, del processo che porta dallo scrutinio alla proclamazione degli eletti, la parte di cui ci stiamo occupando non c’entra nulla. Stiamo parlando invece dell’immissione dei dati per poter poi vederli sul sito del ministero dell’Interno”.

Un’attività, ha precisato, “puramente informatica che non ha nessun valore giuridico: la proclamazione dei candidati avviene diversi giorni dopo, quando i verbali firmati e siglati vengono inviati al tribunale che li esamina tutti e decreta chi è stato eletto. Proprio perché questo processo dura giorni e i cittadini vogliono sapere subito chi è stato eletto, i dati vengono inseriti su un sito che consente a tutti di leggerli”.

Peccato che questo problema abbia costretto centinaia di cittadini a rimanere letteralmente bloccati nei seggi finché i presidenti non si sono presi la responsabilità di rimandarli tutti a casa, inviando i plichi con le schede alla Fiera di Roma, dove si sono formate lunghe code di auto, soprattutto taxi, che dovevano portare il materiale dentro al padiglione 9.

Gualtieri ha chiarito quindi l’origine del guasto: “Questo sistema ha registrato un problema gravissimo di notte il sistema informatico che doveva prendere i dati e trasmetterli al ministero dell’Interno perché fossero resi noti, ha presentato un bug. Nonostante fosse un sistema nuovo, utilizzato per la prima volta, e fossero state fatte delle prove, almeno stando a quanto mi dicono. Ho chiesto un’indagine interna per accertare eventuali responsabilità”.

Questa immissione – ha spiegato ancora Gualtieri nella serata di lunedì – sta avvenendo adesso, siamo a un po’ meno di metà per quanto riguarda le preferenze. Penso che nel giro di pochissime ore sarà completata la digitalizzazione della squadra di emergenza”. Infatti, nel pomeriggio di lunedì, il segretario generale di Roma ha dato disposizione affinché tutte le strutture della Capitale, sia dipartimentali che territoriali, fornissero quattro dipendenti da inviare, con urgenza, alla Fiera di Roma per aiutare nelle operazioni di inserimento dei dati. Una vera e propria task force per accelerare, quanto possibile, le operazioni.

Appresa di questa “precettazione”, la Cisl Fp Roma Capitale Rieti ha scritto una nota al sindaco di Roma e all’assessore al personale parlando di “reclutamento forzato di personale”. Oltre al fatto “che l’eventuale orario di lavoro sembrerebbe essere indefinito” attacca il segretario Giancarlo Cosentino, “non risulta che tale attività, che tra l’altro necessita di una specifica formazione, possa essere richiesta ai dipendenti in quanto non rientrante tra le funzioni proprie del contratto”.

Inoltre, alla Cisl risulterebbe che “alcuni dipendenti che abbiano risposto alla richiesta in forma volontaria, arrivati sul luogo per svolgere le operazioni, abbiano trovato le apparecchiature elettroniche ancora non installate ed ancora imballate”. Questo starebbe comportando nei dipendenti “uno scoramento generale dettato dalla superficialità con cui in queste ore si rischia, con provvedimenti improvvisati, di creare una “toppa” peggiore del buco”.

I lavori alla Fiera di Roma si sono conclusi verso le 22 di lunedì. Come mai, allora, sul sito del ministero dell’Interno mancano ancora 78 sezioni della Capitale? Tutta colpa dei plichi dove vengono raccolte le schede e sui quali si riporta, a penna, una sintesi dei risultati del voto (voti alle liste, preferenze). I plichi, una volta sigillati, non possono più essere riaperti. Peccato che su 78 di questi le informazioni sui dati delle liste siano “illeggibili” o “incomprensibili”.

Ci sono, tanto per fare un esempio, delle incongruenze: su un plico erano riportati 403 votanti e 430 voti espressi. E, come detto, visto che queste buste non si possono riaprire, occorrerà attendere il tribunale per conoscere i risultati definitivi. Questo problema riguarda anche altri 83 plichi ma solo per le preferenze ai candidati. Roma ha così chiuso le operazioni conteggiando a “zero” 78 sezioni in attesa che un giudice, nelle prossime settimane, intervenga.


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