Il Comune di Roma rinnova il patrocinio al Pride: polemiche da parte di Pro Vita & Famiglia

L'associazione antiabortista attacca il sindaco di Roma per il sostegno alla manifestazione: "Così discrimina le famiglie"

La decisione di sostenere attraverso il patrocinio del Comune di Roma al Pride non sono passati inosservati e, come prevedibile, hanno suscitato critiche da parte dell’associazione Pro Vita & Famiglia. Gli oppositori accusano il sindaco Gualtieri di “promuovere l’utero in affitto, l’ideologia gender nelle scuole e il cambio di sesso per i minori”.

Il portavoce del Roma Pride, Mario Colamarino, ha presentato il programma della trentesima edizione dell’evento insieme all’assessora capitolina alle Pari opportunità, Monica Lucarelli, e all’assessore al Turismo e ai Grandi Eventi, Alessandro Onorato.

Il manifesto politico del Roma Pride 2024 include una serie di temi cruciali come matrimoni egualitari, diritto di famiglia, diritti per le persone trans, binarie e non binarie, antifascismo, lotta alle terapie di conversione, creazione di spazi sicuri, salute e autodeterminazione.

Durante la presentazione, l’assessora Lucarelli ha sottolineato l’impegno continuo del Comune nel supportare il Pride: “Siamo sempre stati vicini al Pride e non mancheremo nemmeno quest’anno. Stiamo lavorando in Campidoglio per rendere la città sempre più aperta e inclusiva”.

L’assessore Onorato ha aggiunto: “Abbiamo ereditato una città che era arretrata sul tema dei diritti. Le città dove si vive meglio sono proprio quelle dove i diritti sono garantiti e promossi”.

Tali dichiarazioni hanno immediatamente innescato la reazione degli antiabortisti di Pro Vita & Famiglia. Il presidente dell’associazione, Antonio Brandi, ha espresso il proprio disappunto: “È vergognoso che il Comune di Roma continui a patrocinare un evento come il Gay Pride, che promuove istanze ideologiche estremiste come l’utero in affitto, il cambio di sesso per i bambini e lezioni ideologiche sul genere fluido nelle scuole, che confondono l’identità sessuale dei minori”.

Pro Vita & Famiglia ha inoltre criticato l’introduzione della carriera Alias in tutte le scuole senza certificazione medica. Secondo il manifesto politico del Roma Pride, tale misura è essenziale per evitare fenomeni preoccupanti come l’abbandono scolastico e per promuovere il diritto allo studio.

La mancanza della carriera Alias, si legge nel manifesto, “impedisce di vivere con serenità il percorso formativo, con ripercussioni su tutta la formazione della persona”.

Nonostante queste spiegazioni, il presidente di Pro Vita & Famiglia rimane fermo nelle sue posizioni, accusando il sindaco Gualtieri e il Partito Democratico di “promuovere un’agenda politica e ideologica scollata dalla realtà, invisa alla stragrande maggioranza dei cittadini, che discrimina le famiglie, le donne, i bambini e mette in pericolo la salute psicologica e fisica dei minori”.

Nel 2023, accuse simili da parte dell’associazione portarono il presidente della Regione, Francesco Rocca, a revocare il patrocinio alla manifestazione. Quest’anno, il sostegno del Comune di Roma al Pride sembra destinato a riaccendere le polemiche, con Pro Vita & Famiglia pronta a combattere contro quella che considera una deriva ideologica pericolosa per la società.


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