Il piano sicurezza di Alemanno

Le emergenze: commercio abusivo, racket mendicanti, prostituzione, vandalismo e caporalato
di Sabatina Cuccaro - 8 Luglio 2008

Lunedì 7 luglio 2008, in Campidoglio si è tenuto un Consiglio straordinario sulla sicurezza, cavallo di battaglia ed uno degli elementi determinanti per la vittoria di Alemanno a Sindaco di Roma.

Il Sindaco ha ringraziato tutti ed in particolare i prefetti per lo sforzo compiuto in materia in questi mesi.
Ha poi annunciato le sue cinque emergenze da combattere: il commercio abusivo; il racket dei mendicanti, per il quale sarà varata una delibera urgente che moltiplichi «i centri di accoglienza in cui portare i minori dei quali si è accertato lo sfruttamento, e che verranno quindi sottratti alla patria potestà»; il caporalato, sul quale «ci deve essere un impegno delle associazioni come ha deciso di fare l’Acer espellendo chi vi ricorre»; la prostituzione di strada, che dovrà essere combattuta «con l’istituzione del reato e con provvedimenti diretti, non con le multe per intralcio al traffico»; il vandalismo, con il contrasto alle «attività di danneggiamento come per i cavi di rame rubati».

Alemanno ha ammesso che il numero dei crimini commessi a Roma negli ultimi due anni è in progressiva diminuzione perché dall’ottobre 2007, data dell’omicidio Reggiani, erano circa 18.962, e nel maggio 2008 sono scesi a 14.271, il dato più basso degli ultimi due anni. «La mobilitazione istituzionale – ha aggiunto Alemanno – ha determinato effetti positivi, ma la percezione dell’insicurezza resta. Il decreto fatto dal governo Prodi ha avuto un effetto indicativo. Questo risultato concreto non corrisponde a una sensazione di sicurezza percepita». Non servono, per Alemanno, interventi spot ma diffusi, perché altrimenti il rischio è «che il fenomeno si sposti e non venga debellato».

Roma, secondo il Sindaco sarà più sicura  perché avrà trecento soldati a presidiare Cpt (Centri di Permanenza Temporanei) e stazioni di periferia e una "Sala sistema Roma" che metterà in rete le centrali operative della città. Per realizzarla il primo cittadino investirà dieci milioni di euro ‘sfilati’ dai 500 ottenuti dal governo per il maxi-debito.

“L’esistenza di forme di degrado a Roma – ha commentato Alemanno – è strettamente connessa alla presenza di persone senza fissa dimora; non si tratta solo di nomadi che vivono nei campi, ma di flussi migratori, reti di presenza fluide”. A breve partirà un censimento della Croce Rossa, in seguito al quale saranno espulsi tutti coloro che hanno commesso reati, dando la possibilità di restare a coloro che hanno volontà di integrazione.

Il commercio abusivo, secondo il Sindaco, è strettamente connesso al problema clandestini, in quanto è fatto soprattutto da immigrati irregolari. A tale commercio, che può sembrare un problema secondario, in realtà sono connessi una serie di fattori, tra cui degrado urbano, soprattutto nel Centro Storico; vendita di merce di contrabbando: un reato penale; concorrenza sleale nei confronti dei commercianti regolari. Il Comune sta preparando un ordinanza per eliminare definitivamente questo fenomeno.

Tra gli obiettivi rilevanti della giunta c’è anche quello di abbattere il caporalato, dando la possibilità di un lavoro regolare; eliminare la prostituzione per strada: sempre di più i cittadini si lamentano della presenza di prostitute sotto casa.

Per quanto riguarda il contestato armamento della Polizia municipale, il sindaco ha fatto sapere che la giunta ha approvato una delibera che prevede di armare la Polizia municipale, nel pieno rispetto degli obiettori di coscienza.

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Alemanno ha parlato anche della violenza politica nelle università, non considerata ancora emergenza ma da contrastare, per evitare conflitti sociali e strumentalizzazioni dei disagi sociali.

La soluzione per affrontare definitivamente questi punti, è, secondo il sindaco, mettere in rete tutti i sistemi operativi del territorio per un continuo monitoraggio; a tale scopo verrà creata una sala sistema Roma che dovrà servirsi di un sistema informatico di ultima generazione (come a Milano) per individuare dove ci sono accampamenti nomadi abusivi o situazioni di commercio abusivo. Alemanno si è dichiarato non favorevole all’idea di pattuglie di forze armate nella città, anche se è inevitabile il loro utilizzo temporaneo.

In ultimo il sindaco ha fornito rassicurazioni sui tagli al sociale: “Non saranno fatti tagli alla spesa sociale, dei 500 milioni di euro ricevuti dallo Stato almeno 10 andranno ai servizi sociali”. Il discorso si è concluso con un appello bipartisan: sicurezza non più scambio di merce ideologica, ma lo sforzo di tutti.

“Proposte poco realizzabili” è stato il commento di Umberto Marroni, capogruppo del Pd, “mentre Alemanno potenzia la sicurezza il governo centrale taglia i fondi. Inoltre, non dimentichiamo che non si fa sicurezza senza inclusione sociale”.

Breve ma pungente il commento dell’ex sindaco Francesco Rutelli: “Non abbiamo ascoltato un programma attuabile; tante parole, pochi fatti, dopo che la sicurezza è stata al centro della campagna elettorale”. Mentre dentro l’aula Giulio Cesare si discuteva, fuori una nutrita rappresentanza di rom inneggiava a slogan come “tasse pagate, case assicurate!”.

Il Pd ha presentato un contro-piano che propone «video sorveglianza nelle stazioni e nei luoghi sensibili con i fondi di Roma capitale, l´installazione di mini telecamere sui mezzi pubblici per linee particolari, una centrale per la sicurezza sociale e la vigilanza, il forte coinvolgimento dei municipi nel controllo del territorio». E se lo stesso Alemanno ammette nell’incipit che «dopo l´omicidio Reggiani i reati commessi sono calati mese dopo mese da 18.972 a 14.271 di maggio, dato più basso degli ultimi due anni», Marroni taglia corto: «Come abbiamo sempre detto noi, questa città è sostanzialmente sicura».

Quella della sicurezza sarà una battaglia non facile.

 


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