Ischitella: un amore a prima vista
Odori e sapori di un luogo incantevole tra mare e lago - Il Cavicione13 luglio 2022, partiamo (il direttore Vincenzo Luciani e il sottoscritto) di buon mattino alla volta di Ischitella: un paese, abbracciato dal verde-argento degli ulivi, che, come un balcone fiorito, si affaccia sul mare Adriatico, oggi dipinto di uno scintillante blu cobalto.
Ischitella è una perla bianca, un gioello incastonato sul versante adriatico del Gargano: l’unica montagna pugliese, “un’isola” che domina sulla pianura circostante e che si staglia verdissima verso l’abbagliante cielo azzurro di questa assolata e calda estate 2022.
Scopo della fugace visita al paese è organizzare la parte logistica del premio letterario Ischitella-Pietro Giannone, patrocinato dal Comune di Ischitella, assegnato alla migliore raccolta di poesia dialettale tra quelle presentate. Anche quest’anno (XIX edizione) la kermesse letteraria vedrà impegnati alcuni tra i migliori poeti dialettali di tutta Italia, prescelti da una vivace e qualificata giuria, presieduta dal professor Rino Caputo.
Camping Village Frontemare
Il mio scopo precipuo, meno nobile rispetto a quello del direttore artistico dell’evento Luciani: verificare di persona la qualità del cibo, che poeti e giuria saranno “costretti” ad assaporare.
Una delle caratteristiche fondamentali del Premio è l’accuratezza con cui si prepara e attua l’accoglienza di poeti, giuria e partecipanti, resa possibile grazie alla cooperazione di strutture alberghiere, di ristorazione ed enogastronomiche locali. Uno dei segreti del successo del Premio è quella di far sentire come a casa propria tutti i partecipanti alla manifestazione che, lo ricordiamo avrà luogo tra Foce Varano ed Ischitella, il 2 e 3 settembre prossimi.
Arriviamo verso l’ora di pranzo al Camping Village Frontemare, a un chilometro dal centro di Rodi, dove ad accoglierci c’è il dinamico imprenditore ischitellano Giovanni D’Errico.
Giovanni è un vulcano di iniziative e ci fa accomodare nel ristorante: una terrazza sul mare, qui di un azzurro intenso con le onde increspate di schiuma soffice, che dolcemente accarezzano la spiaggia dorata.
I profumi che provengono dalla cucina ci inducono a ordinare subito: Vincenzo le classiche orecchiette al pomodoro con una soffice nevicata di cacioricotta, io orecchiette con pesto di pistacchio e gamberetti (la vacanza-lavoro non poteva iniziare meglio); a completare il pranzo, il classico spiedino con mazzancolle e calamari e numerosi antipasti.
Ci congediamo (a malincuore), il fitto programma non prevede soste, ma un tuffo a Foce Varano è d’obbligo; una doccia al B&B Sul Corso (con terrazzo mozzafiato e panorama a 360 gradi su mare, lago e boschi) e siamo pronti per l’appuntamento a Foce Varano con l’assessore al turismo di Ischitella: Lucrezia Cilenti
Sin dalle prime parole dell’assessore, di professione biologa marina, si percepiscono notevole esperienza (acquisita in numerosi Paesi) e grande passione che le hanno fatto superare gli ostacoli in una terra abituata più a depredare il mare (e il lago di Varano), che a mantenerlo in salute e magari a utilizzarlo per colture di eccellenza gastronomica.
Infatti è stata proprio la dottoressa Cilenti, ricercatrice del CNR, responsabile d’Irbim di Lesina, a convincere i pescatori locali ad allevare la migliore ostrica che io abbia mai assaporato (https://abitarearoma.it/la-convivialita-nel-premio-letterario-ischitella-pietro-giannone/): l’ostrica di San Michele.
Il tempo scorre veloce sia per la competenza degli argomenti trattati dall’assessore, che per il fascino della esposizione di problematiche territoriali: gli occhi della dottoressa mandano lampi di luce azzurra che ci riportano alle dolorose emigrazioni dei pugliesi in cerca di fortuna: ”…questa è una terra con enormi potenzialità turistiche, la ricchezza di Ischitella e di tutto il Gargano potrebbero dare lavoro a numerosi ragazzi che vogliano rimanere in questa regione”.
È vero questa è una terra ricca e di una bellezza straordinaria e non dobbiamo farci prendere dalla solita esterofilia pensando a lontani paesaggi esotici: anche il Gargano, come il resto dell’Italia, trabocca di arte e di scorci “esotici”.
Il fascino e la passione di Lucrezia Cilenti ci aveva quasi fatto dimenticare gli altri impegni: dobbiamo tornare a Ischitella.
Il tempo di una “remise en forme”, ed eccoci pronti per l’esperienza sensoriale alla “Tavola calda, Sulle scale”.
Antonio, il cuoco, oramai ci conosce bene e ci porta subito gli antipasti che produce nel suo orto: un lusso per il palato, prodotti a chilometro zero, che giusto in località come queste possiamo degustare; piatto forte della serata, oltre il caciocavallo riscaldato sulla piastra, sono le triglie al forno con profumo di finocchietto selvatico (crea dipendenza).
Pensavamo di aver concluso la serata con la tavola calda, invece un ulteriore calice di prosecco alla villa di Lucrezia e una birretta alla “Villa” di Ischitella, ci hanno fatto prolungare la giornata fino alle due di notte.
Anche per la giornata del 14 luglio mi aspettavano altre leccornie ed affacciandomi dal balcone del B&B sul Corso, il panorama mi stordisce con gli abbaglianti colori scelti dalla generosa natura: gli azzurri del lago e del mare, il verde della collina.
Dopo una rapida colazione con i prodotti del panificio Langarone Bakery (è qui che si produce il CAVICIONE, di cui parlerò più avanti), ci aspetta la seconda colazione (pane, pammadore, vulive e ogghje – e che olio!) in campagna, da Pierino Comparelli, tra i fondatori e i maggiori sostenitori del Premio.
Al Crocifisso di Varano
Con Comparelli ci rechiamo in visita al Crocifisso di Varano, dove ci accoglie il giovane Priore Luca D’Apolito, un versatile, estroso artista che, con il suo scelto gruppo musicale “Sangue Mediterraneo”, intervallerà la Cerimonia di Premiazione il 3 settembre.
Il 2 settembre, nello splendido scenario del Crocifisso di Varano prima e durante il tramonto sul lago si terrà, patrocinato da By Cosimillo di Annarita Russo con le sue delizie, un reading con canti e poesie nei dialetti d’Italia, dall’inequivocabile titolo: “Con la cultura di mangia”.
L’affaccio sul lago è straordinario.
Il Cavicione
Ma torniamo al mio duro lavoro che consiste nel degustare i cibi locali ed è stata un’esperienza alla quale invito avendo l’accortezza di prenotare (da Langarone Bakery) – i visitatori della cittadina garganica. Io sono rimasto senza parole nell’assaggio, offertoci dalla gentile Raffaella Falco, di questa delizia che fonde la croccantezza della crosta e la morbidezza del ripieno, come pochi altri cibi.
Stiamo parlando di “sua maestà” il CAVICIONE ischitellano, una tradizionale pietanza di Pasqua, ma che è buona per tutti i mesi e le occasioni.
RICETTA ISCHITELLANA DEL CAVICIONE
Ingredienti:
-Cipollotti freschi (Spunzal)
-1 kg di farina 00
-100 gr di lievito madre
-Olio di oliva extra vergine
-Sale q.b.
-Uva passa
-Filetti di alici sott’olio
-Un uovo
I cipollotti (compresa la parte verde) richiedono un procedimento speciale, che qui vi ometto perché ci vogliono 5 giorni, per cui avete altre due possibilità: o le fate appassire in acqua e olio, oppure andate a Ischitella.
-Dopo aver preparato l’impasto (farina, acqua, olio, sale, uovo, lievito madre) si fa riposare per 5 ore
-Dopo aver steso col mattarello la pasta, disporla sulla carta da forno in una teglia, tenendone una metà per coprirla.
-Disporre i cipollotti ben tritati e asciugati su tutta la superficie della pasta, poi l’uva passa (magari facendola rinvenire in acqua calda, ma poi ben asciugata), i filetti di alici, olio extra vergine d’oliva.
-Richiudere con la pasta residua arricciando i bordi, l’orlo è molto importante
-Bucherellare con la forchetta e cuocere a 200° C per 30’/40’.
Al B&B Torre del Lago
La permanenza non poteva che finire con il pranzo da Annamaria Agricola e Giuseppe D’Errico (amico chef autodidatta) a base di salicornia e di pesce appena pescato: piatti che non vi descrivo per non infierire, ma che potrete degustare venendo al B&B Torre del Lago.
Sostieni Abitarearoma è importante, clicca qui! ↙
Le foto presenti su abitarearoma.it sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che provvederà alla rimozione.
Carissimo Henos. Le tue provocanti descrizioni sono un inno alla vita e come volersi bene mangiando bevendo bene nella bellezza deila nostra meravigliosa italia. Complimenti per la tua passione
Caro Antonio, è passato quasi un anno da questo articolo e dal tuo commento, e mai avrei pensato che il cavicione sarebbe sbarcato a Roma con tanti Ischitellani ad accompagnarlo. Oggi 10 giugno appuntamento al Campidoglio la mattina e il pomeriggio all’UNAR ospitati dal presidente dell’associazione pugliesi a Roma, Irene Venturo.