

Un'area che dal 2020 si è ingrandita ed ha spesso visto sprigionarsi roghi tossici
Negli ultimi mesi si sono susseguite segnalazioni in merito ad una discarica abusiva su via di Tor Cervara, discarica che nell’arco di due anni ha continuato ad aumentare a dismisura, sia per dimensioni che per volume del materiale illegalmente sversato nell’area.
Su segnalazione di un nostro lettore ci siamo recati sul tetto di un edificio adiacente il parco della Cervelletta per osservare il sito ed in seguito ci siamo recati direttamente sul posto per verificare da vicino lo stato dell’area.
Il sopralluogo ci ha mostrato un terreno devastato dalla presenza di rifiuti di ogni genere, dagli ingombranti agli inerti, da grandi elettrodomestici ai pannelli di amianto.
Quindi abbiamo raccolto molte informazioni in merito e le riassumiamo qui di seguito.
Il terreno in questione – ubicato in via di Tor Cervara all’altezza dell’incrocio con via Licoride – è un terreno privato di proprietà di diversi coeredi (terreno su cui è presente anche il rudere di un vecchio casale) e risulta attualmente sotto sequestro da parte dell’autorità giudiziaria.
Sul terreno l’attività di sversamento illegale avviene da diverso tempo, cosa confermata anche dal fatto che già a partire da agosto 2020 sono state depositate delle denunce da parte di alcuni cittadini di Colli Aniene – tra cui quelle del Comitato di Quartiere Colli Aniene Bene Comune – in merito a roghi di materie plastiche dovuti ad incendi sprigionatisi sul terreno, con conseguenti fumi tossici che hanno interessato il quartiere, motivazioni che hanno portato appunto la magistratura a mettere sotto sequestro il terreno in questione.
Per un anno circa, dopo l’incendio del 2020, la situazione non vede alcuna evoluzione fino a quando la attuale giunta del IV Municipio – che si insedia a novembre 2021 – inizia ad effettuare una serie di segnalazioni, già a partire da una prima nota di dicembre 2021.
L’11/05/2022 con una nuova nota dell’Assessora all’ambiente Federica Desideri, il Municipio inoltra una richiesta di bonifica alla Polizia Locale, nota alla quale la Polizia risponde informando il Municipio dello stato di sequestro cui è sottoposto il terreno in questione.
Nel luglio 2022 scoppia un nuovo incendio le cui fiamme si sono avvicinate pericolosamente ad alcuni tralicci dell’alta tensione richiedendo la chiusura di via di Tor Cervara.
Nel 2023, non avendo avuto notizie e constatando l’aumento della discarica, il Presidente del IV Municipio Umberti convoca una seduta del Comitato dell’ordine pubblico, che si svolge nel dicembre del 2023. Durante tale seduta, i Carabinieri appartenenti al NIFAAP (Nuclei Investigativi di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale), in possesso del fascicolo, hanno confermato al comitato che erano stati individuati i trasgressori materiali responsabili dello sversamento colti in flagranza di reato. Inoltre, in base alle informazioni in suo possesso, il Dipartimento Tutela Ambientale – Direzione Rifiuti, Risanamento inquinanti di Roma Capitale ha provveduto ad avviare le contestazioni previste dall’art. 192 del TU dell’ambiente, richiedendo la bonifica del terreno ai diretti responsabili.
In una precedente indagine di febbraio 2022 (ossia ancor prima dell’incendio) i carabinieri arrivarono alla ricostruzione delle attività messe in campo da una banda di cittadini romeni, residenti in un supermercato occupato de La Rustica, dediti alla combustione illecita di elettrodomestici, RAEE ed altri rifiuti ingombranti e non.
Il materiale (anche classificato come speciale e pericoloso) veniva raccolto dalla banda, presso aziende edili e non, per essere smaltito dagli stessi, ma anziché venire poi conferito negli appositi luoghi deputati allo smaltimento (cioè le isole ecologiche) veniva abbandonato nei pressi del casolare abbandonato.
In seguito alla decadenza dei termini dell’ingiunzione, che dovrebbe arrivare proprio in queste settimane, (e solo tassativamente dopo tale decadenza) la norma prevede l’emanazione un ulteriore provvedimento, che stavolta sarà emesso non dal magistrato ma dall’amministrazione, sotto forma di ordinanza del Sindaco.
In caso di scadenza dei termini senza adempimento anche di questo provvedimento, l’Ente Locale a questo punto (e non prima di tali passaggi normativi obbligatori) è autorizzato ad intervenire “in danno”, provvedendo in prima persona alla bonifica dell’area e poi al recupero coatto – da parte dei responsabili – delle somme anticipate per l’intervento.
Intervenuto su questo tema, il Presidente Umberti ha perciò voluto precisare, soprattutto in merito alle critiche che sono state rivolte nei mesi scorsi alla sua amministrazione, che “a seguito della convocazione del comitato di ordine pubblico, siamo ora in una situazione di attuazione di tutte le procedure, e sarà nostra cura attuare tutte le misure in nostro possesso per il ripristino della legalità e la bonifica dell’area, ma solo nel momento in cui le norme ci consentiranno di agire in prima persona in sostituzione dei privati inadempienti. Voglio quindi rassicurare i cittadini che la risoluzione di questa situazione è una nostra priorità già dal nostro insediamento, come testimoniato da tutti gli atti che abbiamo prodotto fin da dicembre 2021”.
Sullo stesso tema anche l’Assessora Desideri, che ha seguito la vicenda fin dall’inizio, ha ricordato come “gli interventi extra-Tari autorizzabili in sostituzione possono essere fatti solo se vengono attuate tutta una serie di procedure, senza le quali si prefigurerebbe un danno erariale nei confronti di una amministrazione non autorizzata a porre in atto l’intervento di bonifica”.
A livello esplicativo di tale iter in tema di bonifiche ambientali, che vede l’amministrazione locale coinvolta direttamente solo a seguito di una serie di passaggi normativi necessari, ricordiamo che più volte si è visto l’intervento del TAR con specifiche sentenze.
Da ultimo, quella del TAR Lombardia del 17 gennaio 2023 (n.167) secondo cui “L’Amministrazione comunale non può intervenire con uno strumento extra ordinem (ad esempio l’ordinanza urgente) quando esistono rimedi conseguenti all’esercizio di poteri tipici che l’ordinamento pone per far fronte a situazioni che riguardano la materia dei rifiuti e dell’inquinamento ambientale, a meno che non venga fornita un’adeguata e rigorosa motivazione in ordine ai presupposti che giustificano l’adozione del provvedimento straordinario”.
Questo significa che, in caso di necessità di messa in sicurezza di un’area specifica con contestuale rimozione e smaltimento rifiuti, nonché bonifica della stessa, l’Ente pubblico – in questo caso il Municipio – è tenuto ad applicare le procedure previste dagli arti 242 c.1, 245 c. 2 e 192 c.3 del Decreto 152/2006, noto appunto come Testo Unico dell’ambiente.
Nello specifico, l’art. 192 dispone che chiunque viola i divieti di cui ai commi 1 e 2 – abbandono e deposito incontrollato di rifiuti e immissione di rifiuti nella acque superficiali e sotterranee – è tenuto a “procedere alla rimozione, all’avvio a recupero o allo smaltimento dei rifiuti ed al ripristino dello stato dei luoghi in solido con il proprietario e con i titolari di diritti reali o personali di godimento sull’area, ai quali tale violazione sia imputabile a titolo di dolo o colpa, in base agli accertamenti effettuati, in contraddittorio con i soggetti interessati, dai soggetti preposti al controllo.
Il Sindaco dispone con ordinanza le operazioni a tal fine necessarie ed il termine entro cui provvedere, decorso il quale procede all’esecuzione in danno dei soggetti obbligati ed al recupero delle somme anticipate”.
Reputiamo e speriamo che il susseguirsi di tali passaggi normativi attuati fino ad ora possa portare alla bonifica ed alla messa in sicurezza dell’area nell’arco dei prossimi mesi, quindi entro la stagione estiva, evitando così il ripetersi di una nuova situazione di fumi tossici che si possano pervadere nelle zone di Colli Aniene di Tor Cervara.
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