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La seduta del Consiglio del IV Municipio del 26 ottobre 2022

Al centro della discussione l’impiantistica di smaltimento rifiuti e la ridefinizione dei confini municipali

Sanatoria debito fuori bilancio

Come già avvenuto nella seduta precedente del 12 ottobre, anche il Consiglio odierno si è aperto con la trattazione del riconoscimento a sanatoria di un debito fuori bilancio, esposto in Aula dalla Presidente della Commissione Affari Generali Annalisa Garofalo (Lista Civica). L’importo del debito, corrispondente a circa 20.000 euro, era in questo caso riferito ad una fattura emessa da Roma capitale nei confronti di una società (“Lama costruzioni”) cui era stato affidato il compito nel 2016 di effettuare dei lavori di manutenzione in alcuni edifici scolastici finalizzati alla predisposizione dei seggi elettorali per le elezioni che avrebbero avuto luogo nel mese successivo. A seguito di tali lavori, effettuati per l’appunto nel maggio dello stesso anno, fu prodotta da Roma Capitale una fattura di 18.700 euro, che fu immediatamente trasmessa ma che fu pagata solamente nel 2018 a seguito di sentenza e successivo pignoramento. La Presidente Garofalo ha inoltre precisato che, in accompagnamento al provvedimento di sanatoria, va riferito il parere dell’OREF (Organo di Revisione Economico Finanziario) secondo cui, in caso di sentenza esecutiva (come appunto in questo caso) il Consiglio effettua solo funzione di certificazione e di controllo non discrezionale, per cui deve prendere atto dell’avvenuta sanatoria senza poter opporsi all’atto o proporre modifiche all’iter amministrativo.

Realizzazione impiantistica di smaltimento rifiuti

L’aula è quindi passata all’esame della proposta di delibera di iniziativa consiliare inerente le “linee di indirizzo per la gestione dei rifiuti e la realizzazione dell’impiantistica di smaltimento e valorizzazione nel medio e lungo periodo”, a firma del gruppo capitolino di Fratelli d’Italia. Intervenuto in presentazione della proposta il Vicepresidente della Commissione Ambiente Filippo Iacomini (PD) che ha espresso diversi dubbi sul documento, sul quale la Commissione ha espresso parere negativo. Nello specifico le considerazioni espresse hanno riguardato il fatto che i commissari di maggioranza non abbiano capito il senso del documento in questione, dal momento che sul piano politico tale atto risulta essere molto simile ad un provvedimento già proposto ed approvato dalla maggioranza il 4 agosto del 2022. Inoltre, nella sua disamina Iacomini ha espresso perplessità per il fatto che non si capiscano, nelle intenzioni dei presentatori, le alternative proposte per l’impianto di termovalorizzazione.

Intervenuto subito in appoggio del documento, il capogruppo di Fratelli d’Italia Luca Scerbo Polverato ha esordito spiegando che, nelle intenzioni dei firmatari, il documento viene presentato perché dopo un anno dall’insediamento della Giunta Gualtieri la città è ancora “decadente, con problemi ambientali di forte degrado”. Le linee di indirizzo, ha proseguito Scerbo, vengono indicate perché la Giunta non ha una sua linea e non c’è un pensiero sull’uso produttivo dei rifiuti. “Ad oggi l’azione politica della maggioranza è scarsa, e ciò si vede dai risultati politici alle ultime elezioni e dai numerosi commenti sui social”. Scerbo ha concluso il suo intervento dichiarando che, seppur consapevole del fatto che il documento sarebbe stato respinto, avrebbe visto tale bocciatura come fatto positivo se questa discussione avesse portato la maggioranza a cambiare atteggiamento sul tema dello smaltimento dei rifiuti.

La maggioranza si è quindi espressa negativamente, supportando e ribadendo le motivazioni espresse in fase di presentazione dal consigliere Iacomini. In particolare, Sarah Pelliccia (PD) ha sottolineato come l’opposizione non si sia attenuta a fatti concreti, mentre il 4 agosto è stato in realtà approvato il piano di gestione dei rifiuti, nel quale vengono illustrati una serie di atti da mettere in pratica per la gestione dei rifiuti in attesa della realizzazione del termovalorizzatore. Pelliccia ha inoltre ricordato che -per quanto riguarda la realizzazione del termovalorizzatore- proprio il giorno prima, il 25 ottobre, è stata definitivamente confermata l’area di Santa Palomba, ma per l’avvio definivo dell’iter serve il via libera della Sovrintendenza, visto che la zona si affaccia vicino una strada consolare e quindi vanno esclusi preventivamente ritrovamenti archeologici.

A supportare il parere negativo sul provvedimento, il capogruppo PD Federico Proietti, che ha evidenziato come nel testo siano stati individuati come problemi dei temi che risultano già essere al centro della visione della giunta Gualtieri, dato che dei 10 punti presentati 9 risultano ricalcare il piano di gestione integrata del 4 agosto adottato da Gualtieri, che in questi mesi oltre ad intervenire sulla materia come Sindaco, lo ha fatto anche nella sua funzione di commissario straordinario a seguito della sua nomina avvenuta il 4 febbraio 2022. “Il testo”, ha concluso Proietti “non è ricevibile in quanto non se ne capisce il senso politico, poiché risulta essere una disamina incomprensibile delle problematiche”.

La capogruppo M5S Roberta Della Casa è intervenuta ricordando come Gualtieri, a seguito della sua nomina a commissario straordinario, si sia comportato a suo dire in maniera poco democratica, poiché i cittadini hanno saputo del piano straordinario solo da un comunicato stampa, visto che in aula invece non è mai stato presentato. E’ stato legittimo secondo la Della Casa che Gualtieri abbia assunto determinate decisioni, ma ciò andava fatto in condivisione con i cittadini, mentre questi sono risultati del tutto esclusi dal processo decisionale. La Della Casa ha quindi aggiunto che dal suo punto di vista la nomina a commissario di Gualtieri andava vista come un modo per evitare conflitti con il Presidente del Lazio Zingaretti, che si sarebbe trovato nei mesi successivi in campagna elettorale, visto che in assenza di tale nomina la materia sarebbe stata di esclusiva competenza regionale. La capogruppo M5S ha quindi concluso evidenziando che il documento di Fratelli d’Italia poteva forse essere più concreto ed entrare nello specifico delle problematiche, ma era chiaro che nel suo intento mirava ad essere un documento di indirizzo politico, auspicando al tempo stesso che l’aula consiliare possa ritornare ad essere un luogo in cui si possa tornare a discutere di questi temi e ad ascoltare i cittadini su tematiche così rilevanti.

Il M5S ha inoltre presentato un ordine del giorno aggiuntivo, illustrato dal consigliere Stefano Rosati, con cui si chiedeva di inserire all’interno del documento presentato una citazione specifica del piano industriale AMA che parla espressamente di “circolarità” ed un rilievo specifico sul piano operativo per il riciclo.

Intervenendo sia sulla proposta integrativa del M5S sia sul documento originale di Fratelli d’Italia, il capogruppo PD Proietti ha quindi dichiarato che -pur apprezzando il lavoro del M5S- non si andava ad intervenire realmente sul dispositivo di un documento che, nella sua interezza risultava tuttavia carente e che quindi la maggioranza lo avrebbe respinto ritenendolo “fumoso”.

Modifiche ai confini del IV Municipio

La Presidente della Commissione Affari Generali Annalisa Garofalo ha illustrato il parere espresso dalla Commissione in merito alla proposta di deliberazione capitolina inerente le modifiche ai confini del IV Municipio. A supporto dell’introduzione sull’atto discusso, il capogruppo PD Federico Proietti ha illustrato cronologicamente il percorso di una complessa ed articolata procedura amministrativa -avviata dalla precedente amministrazione- che per errori commessi ha lasciato nell’incertezza per più di un anno un’ampia fetta di popolazione del IV Municipio. Il territorio in questione è quello della zona de La Rustica, che anche per la realizzazione del GRA e del tratto urbano della A24 è risultato da sempre diviso su tre municipi diversi, ossia La Rustica nel V, Casale Caletto nel IV e Grottoni nel VI. A partire dal 2017 fu avviato un percorso intermunicipale per ricostruire la continuità territoriale del quartiere e ricomprendere tutte e tre le zone in unico Municipio, ossia il V. Gli atti dei diversi municipi, votati tra il 2017 ed il 2019, sfociarono quindi in una delibera capitolina, la n.87 del 2021, che aveva destato fin dall’inizio la perplessità degli uffici interessati, poiché nella nuova suddivisione territoriale si andava a togliere al IV Municipio un intero quadrante, da Tor Cervara a Casale Caletto, prevedendo cioè di togliere alla competenza del Municipio tutto ciò che si trovava a lato di via Tiburtina dall’altezza di via di Tor Cervara e non invece la sola porzione territoriale di Casale Caletto, creando scontento e malumore nella popolazione della zona di Tor Cervara, che invece si trovava proiettata in un Municipio non territorialmente affine. Proietti ha illustrato come le Commissioni abbiano avuto più volte l’ausilio dell’Assessore Zanghi, delegato sulla questione, il quale durante tutto il percorso ha illustrato costantemente i vari passaggi del percorso politico amministrativo. In base alle nuove disposizioni si va quindi a perimetrare in maniera più corretta il territorio e si va nella direzione indicata più volte dai cittadini alle istituzioni competenti. Sulla base del giudizio favorevole espresso in aula dal gruppo di Fratelli d’Italia tramite il Presidente della Commissione Trasparenza Roberto Santoro, che ha elogiato il lavoro di squadra fatto in Commissione e che ha sottolineato la necessità di non lasciare soli i cittadini di Casale Caletto in questo periodo temporale di passaggio, Proietti ha concluso assicurando anch’egli una necessaria attenzione da parte dell’amministrazione nei confronti dei cittadini di casale Caletto, che dovrà sostanziarsi nel seguire le varie necessità della cittadinanza nella fase di passaggio del quartiere nelle competenze del V Municipio.

Nuova denominazione caratteristica e stemma Municipio

Ultimo punto di discussione, una proposta illustrata dalla Presidente della Commissione Scuola Danila Fruci che prevede l’inizio di un percorso che istituisca una nuova denominazione caratteristica del Municipio ed il relativo stemma, possibilità prevista dall’art. 26 comma 3 dello Statuto di Roma Capitale, secondo ogni Municipio può assumere una denominazione caratteristica del proprio territorio (es. “Municipio Tiburtino”), che si aggiunge a quella di “Roma” e al corrispondente numero, nonché può adottare un relativo stemma di riferimento. Il procedimento è stato presentato dalla Presidente Fruci come primo passaggio da compiere presso le scuole, a seguito del quale i risultati che emergeranno nelle scuole verranno discussi e votati dall’Aula. Intervenute in maniera critica le opposizioni, che non hanno partecipato al voto perché avrebbero voluto analizzare il provvedimento in Commissione Affari generali e non nella Commissione Scuola, e che hanno ricordato come il confronto con le opposizioni sarebbe stato opportuno, visto che il procedimento di nuova denominazione prevede una maggioranza qualificata dei due terzi, per arrivare alla quale si rende necessario un accordo che vada ben oltre la maggioranza che governa il Municipio.


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