

Continua la corsa a pieno regime verso le posizioni per un posto in Europa
La Roma vince nuovamente fuori casa, stavolta a Lecce per 1-0 in una partita scorbutica, difficile e complicata da una serie di errori in attacco e qualcuno in difesa che potevano far perdere questi tre punti importantissimi.
Ranieri deve fare a meno di Dybala, ormai out fino a fine campionato, di Paredes tornato dalla Nazionale solo giovedì e di Celik, Rensch e Abdullahmid infortunati, schierando quindi Svilar in porta, Mancini, Hummels , Ndika in difesa, Saelemakers, Cristante, Koné, Angelino a centrocampo, Soulé e Pellegrini in appoggio a Dovbyk.
La Roma parte molto bene tenendo palla e pressando alta, cercando di riconquistare subito il pallone e all’8′ c’è la prima di una serie di clamorose occasioni. Lancione dalle retrovie, il portiere e il difensore del Lecce si scontrano e la palla rimane ad Angelino solo a 5 metri dalla porta ma di sinistro, il suo piede, la calcia male e fuori. Al 15′ si sveglia il Lecce ma il tiro è fuori di poco. 5 minuti dopo enorme occasione della Roma.
La squadra pressa altissima sul rilancio del portiere leccese, che sbaglia il passaggio, Koné riconquista la palla sul dischetto de rigore ma calcia addosso al portiere che rimedia all’errore, ma l’occasione del vantaggio è stata clamorosa. La Roma da questo momento spegne un pochino l’ardore anche se controlla la partita ma al 37′ Svilar deve metterci la solita pezza su un tiro leccese. Finisce così il primo tempo, con tanti rimpianti per la Roma.
Nel secondo tempo il Lecce entra meglio e la Roma sembra spenta con un Koné confuso, un Angelino spento, un Pellegrini desaparecido e un Dovbyk perso da solo davanti senza nessuno spunto. Al 60′ l’ottimo centravanti leccese cerca il gol quasi da centrocampo ma il tiro esce di poco. L’allenatore del Lecce ci crede e fa entrare due ali veloci per mettere in difficoltà la Roma che invece resiste e al 68′ solo l’ottimo portiere leccese ferma il tiro di Dovbyk. Un minuto dopo da calcio d’angolo la Roma va in gol con Mancini ma il VAR, dopo un lunghissimo consulto, annulla per fuorigioco millimetrico.
Altre due nuovi innesti per il Lecce e allora Ranieri prova a metterci una pezza togliendo finalmente Pellegrini per Baldanzi e Soulé per Shomurodov quando tutti si aspettavano l’uscita di Dovbyk, ma Ranieri sui cambi dimostra di avere sempre ragione. Con la doppia punta la Roma sembra ritrovare fiducia e all’80’ arriva il gol vittoria.
Lancio dal centrocampo, Dovbyk sposta il difensore con una spallata ed entra in area, dribbling tiro e palla che passa sotto le gambe del difensore e si insacca alle spalle del portiere, ed è 1-0. Sulle ali dell’entusiasmo tre minuti dopo Dovbyk ha l’occasione del raddoppio ma la girata viene parata dal portiere.
Il centravanti ucraino poi viene sostituito insieme con il nervosissimo Saelemakers per El Shaarawy e Pisilli e la Roma tenta di colpire in contropiede mentre il Lecce a testa bassa attacca. Nel recupero due ottime occasioni sprecare da Shomurodov e al 96′ arriva il fischio finale che dà la settima vittoria consecutiva alla Roma con il 14° risultato utile consecutivo.
Vittoria di squadra malgrado stasera si siano visti da parte di alcuni importanti giocatori atteggiamenti ed errori tecnici francamente incomprensibili per questi livelli. Un solo gol subito in 7 gare è sintomo di ottima solidità difensiva.
Tre mesi fa era impensabile pensare di stare a 4 punti dal quarto posto ma il mago Ranieri è riuscito in questo miracolo sportivo. Da adesso inizia il rush finale fatto di 8 partite una più difficile dell’altra e senza il miglior giocatore in campo.
Ora serve ancora più compattezza e soprattutto ci vorrebbero prestazioni superiori alla media di molti calciatori che in molti casi evidenziano lacune tecniche e comportamentali notevoli e che devono chiudere la partita quando se ne presenta l’occasione.
Domenica arriverà all’Olimpico il primo grande ostacolo di questa fase finale, la Juve, dove si dovrà fare a meno anche di Saelemakers squalificato e sarà quindi un test difficilissimo. Ma la Roma ha il dovere di provare a compiere in vero miracolo sportivo.
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