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Municipio VIII, maxi-offensiva contro la cocciniglia: trattati oltre 500 pini

Dallo scorso dicembre, i “medici degli alberi” hanno già completato le cure su 262 alberate stradali e 280 pini sparsi nei parchi e giardini del territorio

Nel cuore del Municipio VIII, da mesi, si combatte una battaglia che non fa rumore ma che riguarda tutti: quella contro la cocciniglia tartaruga, il parassita alieno che sta decimando i pini di Roma. A colpi di endoterapia – iniezioni mirate direttamente nei tronchi – si cerca di salvare i giganti verdi che disegnano lo skyline della Capitale.

Dallo scorso dicembre, i “medici degli alberi” hanno già completato le cure su 262 alberate stradali e 280 pini sparsi nei parchi e giardini del territorio. E il fronte resta aperto: altri 1.429 alberi lungo le strade e 1.292 nei polmoni verdi del Municipio sono attualmente sotto trattamento.

I numeri raccontano un’operazione capillare: via del Serafico (46 pini), via Alessio Baldovinetti (57), viale del Tintoretto (89) e poi piazza dei Navigatori, via Fulvio Bernardini, via della Fotografia… una mappa verde che il Municipio sta proteggendo albero per albero. Nei parchi, le cure sono arrivate anche al Parco del Serafico, al Parco F. Cozza, al giardino Falcone e Borsellino e al comprensorio Tre Fontane.

«È un lavoro che richiede tempo e precisioneracconta l’assessore all’Ambiente Claudio Mannarinoma non possiamo permetterci di perdere un patrimonio così prezioso. I pini non sono solo alberi: sono storia, ombra, aria pulita. Sono parte della nostra identità».

La cocciniglia è arrivata a Roma nel 2018, invisibile e letale. Per tre anni ha lavorato indisturbata, succhiando linfa e ricoprendo i rami di melata, su cui crescono funghi neri che bloccano la fotosintesi. Quando nel 2021 è partito il piano fitosanitario regionale, molti alberi erano già compromessi.

Oggi, con siringhe speciali e dosi calibrate, gli operatori dell’endoterapia stanno provando a invertire la rotta. Non è una guerra lampo: è una missione di resistenza, giocata sul tempo e sulla costanza. Perché ogni pino salvato è un pezzo di Roma che resta in piedi.


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