Nata nell’acqua sporca di Giuliana Vitali

Sabato 7 giugno alle ore 18.00 alla libreria “Spazio Sette” la presentazione del romanzo di esordio (Giulio Perrone ed.)

È scritto con il fil di ferro che raschia la pagina questo romanzo d’esordio di Giuliana Vitali. (Dalla postfazione di Silvio Perrella)

Sabato 7 giugno alle ore 18.00 verrà presentato alla libreria “Spazio Sette” di Roma in via dei barbieri 7, “Nata nell’acqua sporca” (Giulio Perrone Editore), romanzo d’esordio di Giuliana Vitali: una storia che travolge e scuote, dando voce al disorientamento giovanile in tutta la sua complessità, senza cercare rassicurazioni né compromessi.

Insieme all’autrice, ne parleranno: Andrea Di Consoli e Aurelio Picca. Le letture a cura dell’attrice Carmen Di Marzo.

L’opera sembra sfidare le convenzioni del racconto di formazione: una storia autentica e potente, che non offre facili risposte né giudizi morali, non condanna né assolve ma lascia spazio al lettore per riconoscersi e interrogarsi. Ci spinge a guardare nelle zone d’ombra dell’esperienza umana, in  ciò che preferiremmo non vedere, scavando nella marginalità urbana e nel disagio giovanile.

“Nata nell’acqua sporca” è un viaggio tra ricerca e smarrimento: la giovane Sara scappa da una vita che sembra non appartenerle seguendo il suo ragazzo tossicodipendente. Si muove in una Napoli notturna, cupa, popolata dagli esclusi, una città che è molto più che un’ambientazione: è un’entità viva, una presenza che si riflette nello stato d’animo della protagonista. 

Giuliana Vitale

Il destino di Sara si intreccia con quello di altri tre compagni di deriva. La loro amicizia è il nodo viscerale di un amore tossico, un rischioso dondolio tra l’abisso e l’illusione, tra accesi desideri e paure che mordono. In questo naufragio volontario, il corpo diventa una frontiera da esplorare, un territorio di perdizione e riscoperta. Ma il passato riaffiora, si insinua nel presente, lo plasma e lo deforma come un’eco: l’infanzia e l’adolescenza si specchiano l’una nell’altra, cicliche, inevitabili in un dialogo doloroso tra la bambina che era e la donna che sta diventando.

Con uno stile autentico e coinvolgente, Giuliana Vitali ci racconta le vicende della protagonista con dialoghi realistici e descrizioni che spesso ricordano sequenze cinematografiche restituendoci il caos emotivo della giovinezza. Come un atto di resistenza letteraria, scrive un romanzo che non consola ma che obbliga a guardare in faccia il dolore, la solitudine, il vuoto emotivo e identitario delle nuove generazioni.

“Nata nell’acqua sporca” non è solo una storia da leggere ma da sentire, costringe a riflettere sulla solitudine, sulla tossicodipendenza come sintomo di un disagio che estranea, sulle relazioni, sulla famiglia e sul ruolo della società di fronte a chi si perde. 

L’illustrazione della copertina è dell’artista Claudia Intino.


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