

Associazioni a difesa del parco sul piede di guerra
Tornano ad aleggiare pericolosamente sugli immobili storici del parco di Villa Ada grandi nomi di sponsor privati che priverebbero i cittadini del polmone verde tra i più famosi della Capitale per allestire attività pseudo-commerciali allo scopo di garantirsi un ritorno economico.
Facendo leva sul degrado in cui è stata lasciata per troppo tempo la preziosa area verde e sulle casse vuote del Campidoglio, si tornano quindi a prefigurare partnership di valorizzazione, che si presentano come unica ‘ancora di salvezza’ in una situazione come quella attuale.
Come fanno notare le associazioni nate a difesa del parco di Villa Ada, quali il ‘Circolo Sherwood’, ‘Amici di villa Ada’ e ‘Leprotti’, il recupero degli immobili di Villa Ada è un progetto lodevole e ben accolto, ma lo sarebbe di gran lunga di più se quest’ultimo avesse destinazione sociale, culturale e collettiva e fosse realizzato nell’assoluto rispetto dell’unicità ambientale del parco.
Nonostante l’assessore Giovanna Marinelli avesse assicurato che sui progetti in itinere sarebbero stati coinvolti i “soggetti presenti nel parco”, le associazioni obiettano che l’amministrazione del Sindaco Marino non abbia mai convocato il Tavolo su Villa Ada, sorto in passato proprio per garantire un confronto costante con chi frequenta, ama e difende tale parco.
E ancora, lamentano la “scomparsa nel nulla” della proposta di dare vita ad una Casa del Parco e della mancata risposta all’appello riguardo all’istituzione di un responsabile e referente unico che metta fine all’assurdo e anti-economico spezzettamento di competenze.
Tali associazioni si dicono dunque pronte a prestare massima vigilanza per evitare ogni tentativo di intaccare questo insostituibile patrimonio pubblico, nel rispetto del parco nella sua unicità e di chi in passato ha lottato per conservalo tale.
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