Palestre scolastiche: “La scuola è del territorio, stiamo vivendo una grande ingiustizia”

L'appello di Martinelli (FIPAV Roma): "Basta con questa indifferenza" 
Aldo Zaino - 11 Settembre 2020

I rappresentanti delle associazioni sportive e delle società sportive dilettantistiche ieri sono scesi in piazza, in Campidoglioa Roma, per protestare contro la chiusura prolungata delle palestre scolastiche. Lo sport di base sta vivendo con grande preoccupazione la fase della ripartenza, temendo di non poter più garantire – senza poter contare sugli spazi dove tradizionalmente si gioca a pallavolo – ai giovani un’importante contributo in termini didattici, sociali, sportivi e agonistici.

Il precedente del comune di Fiumicino, che ha sottratto le palestre scolastiche dalla disponibilità pomeridiana, sta generando un meccanismo “a cascata” che mette a repentaglio l’attività di migliaia di tesserati, oltre che compromettere il lavoro degli operatori sportivi, tecnici e dirigenti, da anni impegnati sul territorio.

Come già annunciato, i Comitati FIPAV Roma e FIPAV Lazio, grazie anche all’impegno del presidente regionale Andrea Burlandi, hanno inviato una serie di lettere: al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, all’ufficio scolastico regionale del MIUR (per la competenza dei presidi), all’Anci (Associazione nazionale comuni italiani), alla sindaca di Roma, Virginia Raggi e alla Città Metropolitana di Roma Capitale responsabile di tutte le palestre della provincia, esprimendo forti preoccupazioni e auspicando un pronto intervento delle istituzioni per ripristinare le condizioni di normalità nel rispetto delle concessioni e delle assegnazioni stipulate dalle società con gli enti locali.

La Città Metropolitana ha già interessato presidi e club, facendo sapere che si consente la ripresa delle attività sportive da parte delle associazioni e dei concessionari che ne facciano espressamente richiesta. Ma è soltanto un piccolo passo in avanti, una goccia in un oceano di problematiche.

“Il problema è che ancora molti municipi non hanno dato indicazioni per rientrare nelle palestre – ha dichiarato il presidente della FIPAV Roma Claudio Martinelli, presente ieri pomeriggio in piazza – La situazione è drammatica. Qui c’è una totale assenza da parte dell’amministrazione capitolina, che vengano qui a rincuorare tutte queste persone che da anni si dedicano con passione ai nostri figli con le loro iniziative e le loro squadre. Io i miei dirigenti li chiamo i “presidenti eroi”: hanno aggregato migliaia di giovani, aiutandoli nella crescita e sostenendoli nel percorso della vita.

Adesso le istituzioni non possono abbandonarli, questa insensibilità è inaccettabile. La scuola è del territorio, non dei presidi. Basta nascondersi dietro la legge dell’autonomia. Basta con questa indifferenza. Sapete come chiamo i miei dirigenti? I presidenti eroi. I problemi del welfare li stiamo risolvendo noi e abbiamo bisogno di certezze. L’impegno delle società di base porta i ragazzi a giocare le Olimpiadi della vita, a diventare cittadini migliori prima ancora che atleti. Adesso chiediamo di essere ascoltati”.


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