

"Oltre la cenere, l'area giochi che vorrei" così è stata intitolata l’iniziativa rivolta alla rivalutazione dell'area verde e alla sensibilizzazione dei cittadini
Venerdì 24 marzo 2017 il parco del Pineto è stato gioiosamente invaso da bambini, genitori e volontari che hanno lavorato per il bene comune.
Insieme agli alunni della scuola elementare IC Capozzi si è svolto un laboratorio artistico, in collaborazione con Biblioteca Casa del Parco e altre associazioni per lavorare al miglioramento dell’area giochi incendiata. Sulle strutture incendiate non sono stati rimontati né gli scivoli né le altalene ma sono stati apposti pezzi di stoffa, giocattoli e disegni: un’opera d’arte dove una volta c’era un’area ludica.
L’obiettivo della mattinata è stato riportare i bambini, là dove non ci sono più giochi, là dove non si sentono più le loro risate e le loro grida.
Questa installazione è diventata un’opera di street art, un’opera di tutti, della comunità; non è più né dell’artista né del progetto che la propone, ma è una res publica una cosa di tutti, una responsabilità dei cittadini.
Frequentare il Pineto ora, significa entrare in contatto con questa installazione ed intervenire per la sua salvaguardia, contribuendo al suo mantenimento o, addirittura, alla sua trasformazione continuando ad aggiungere elementi. E questo è molto, ma lo devono fare le istituzioni: l’opera, infatti, vuole essere a tempo, l’obiettivo deve essere un’area giochi funzionante, l’installazione è il mezzo.
Più l’opera permane, più questo sta ad indicare che le istituzioni stanno continuando a non assumersi la responsabilità del ripristino dell’area giochi, negando di fatto ad oltranza il diritto al gioco ai nostri bambini.
A questo esempio di solidarietà e cittadinanza attiva è legata una storia: Rosita è una giovane mamma che vive di elemosina nel quartiere, con suo figlio Stefano. Sono molte le difficoltà che devono affrontare ogni giorno. Per questo motivo Pinacci Nostri, un movimento indipendente che utilizza la street art come per diffondere la cultura nel quartiere, ha avuto l’idea di destinargli la raccolta fondi di uno dei loro salvadanai.
Rosita è rimasta molto sorpresa e felice e, avendo visto l’impegno nella realizzazione dell’installazione artistica nel parco del Pineto, si è proposta di pulire ogni lunedì l’area che va dai giochi incendiati fino al casotto dove abbiamo dipinto i nostri primi murales.
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