Roma rallenta per salvare vite: ecco perché arriva il limite dei 30 km/h

Il programma europeo “Vision Zero” mira ad azzerare i morti sulle strade entro il 2050

Roma rallenta. Non per capriccio, non per fare cassa con le multe, ma per salvare vite. A spiegarlo è l’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè, che ha deciso di raccontare perché presto in 52 strade della Capitale entrerà in vigore il nuovo limite dei 30 km/h.

Una misura che ha già diviso l’opinione pubblica: c’è chi protesta, convinto che così si perderà tempo prezioso in mezzo al traffico, e chi accusa il Campidoglio di voler colpire gli automobilisti. Ma i numeri mostrati dall’assessore raccontano un’altra verità.

Il programma europeo “Vision Zero” mira ad azzerare i morti sulle strade entro il 2050. Roma, per avvicinarsi a quell’obiettivo, deve affrontare un problema che pesa soprattutto sulle fasce più fragili: il 44,5% delle vittime di incidenti ha più di 65 anni, e per chi supera i 75 la percentuale è del 33%.

La velocità, in questo quadro, è decisiva. A 70 km/h, un investimento lascia poche possibilità di sopravvivenza: quasi il 98% degli over 60 muore. A 50 km/h la mortalità scende al 7%, ma resta altissima per gli anziani. A 30 km/h, invece, il rischio di morte crolla all’1%. “È la differenza tra vita e morte” sottolinea Patanè.

immagine di repertorio

E non è solo una questione di vite spezzate. Gli incidenti costano alla città circa un miliardo di euro ogni anno, pari a 350 euro per ogni romano.

Nonostante i progressi – gli incidenti sono passati da 22mila nel 2004 a 11mila nel 2021, e i morti da 260 a 120 – il traguardo resta lontano.

Quanto al timore di rimanere imbottigliati nel traffico, gli studi parlano chiaro: nel centro storico, gli autobus impiegheranno lo 0,4% di tempo in più, i taxi e gli NCC meno di 20 secondi e per le auto private la differenza sarà inferiore ai 10 secondi.

Le buche, altro tema molto sentito dai romani, non sono la vera causa degli incidenti: “Secondo Istat, il 94,4% è provocato da comportamenti scorretti di conducenti o pedoni. La manutenzione stradale pesa solo per lo 0,3%”, precisa l’assessore.

Roma si prepara quindi a un cambio di passo. O meglio: a un cambio di velocità. Perché rallentare, in questo caso, significa correre verso un futuro più sicuro.


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