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Torvaianica: un gruppo di volontari ha raccolto rifiuti e plastica sulla spiaggia

Conclusa l'iniziativa di Ecoitaliasolidale "Salviamo il mare dalla plastica"

Anche oggi sono proseguite le iniziative di Ecoitaliasolidale per sensibilizzare Istituzioni e cittadini ad avere maggiore cura degli arenili, in modo particolare per garantire pulizia e decoro, soprattutto non disperdere plastica che solitamente giunge sino al mare.

L’appuntamento di Ecoitaliasolidale è stato per questa mattina alle  ore 11,  a Torvaianica, presso il Club Water Tribes,  dove un  gruppo di volontari dell’Associazione ecologista insieme ad un gruppo di  cittadini hanno raccolto rifiuti sulla spiaggia del litorale di Pomezia, riempiendo otto sacchi di rifiuti soprattutto fra cicche, bottiglie e bicchieri di plastica, tappi e cannucce.

All’iniziativa sono stati presenti il Presidente Nazionale di Ecoitaliasolidale, Piergiorgio Benvenuti, ha portato il saluto dell’Amministrazione del Comune di Pomezia, le  Conigliere Comunali, Elisa Arzente ed Anna Giugliano ed è stato dato il via alla “marcia” contro il degrado da Giuliana Salce, già  campionessa del mondo di marcia, oggi Responsabile per il Lazio di Ecoitaliasolidale .

L’iniziativa è stata  preceduta da un “punto stampa” dove sono stati resi noti i dati dell’inquinamento della plastica in mare raccolti dall’Associazione.

Difendere il Mar Mediterraneo, significa garantire la vita ad  oltre 12 Mila specie marine che sono presenti e che rappresentano tra il 4 ed 12% della biodiversità marina mondiale. Ed   è bene menzionare come   il 70% della copertura  globale del Pianeta è costituito proprio dal mare, che rappresenta il grande regolatore del clima terrestre.

Per questo  Ecoitaliasolidale prosegue a lanciare l’appello  per  difendere il mare:  STOP all’invasione della plastica.

Come più volte ci ha ricordato il Prof. Luigi  Campanella, scienziato di fama internazionale e già Presidente della Società Chimica Italiana, nonché già Preside della Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali dell’Università La Sapienza di  Roma, “il contributo della produzione di plastica all’effetto serra,  calcolato nella percentuale del  3,7% rappresenta un valore che secondo diverse proiezioni potrebbe divenire del 4,5% al 2050”.

Dal 1950 sino ad oggi sono stati prodotti dall’uomo 0tto miliardi e 300 milioni di tonnellate di plastica. Ben 6,3 miliardi di tonnellate sono già diventati rifiuti,  di questi, il 79 per cento risulta accumulato nelle discariche o addirittura abbandonato, il 12 per cento  è stato incenerito e soltanto il 9 per cento risulta essere stato riciclato. Terra e acqua sono pari purtroppo in una gara assai poco virtuosa che riguarda la plastica smaltita: 22 miliardi di kg in terra ,altrettanti in mare, un valore che potrebbe moltiplicarsi fino a 500 volte nel 2050 se non si interviene con nuove norme delle quali si parla da tempo.

Gli scienziati di tutto il mondo ci informano che nel 2050 negli oceani ci sarà più plastica che pesci.

Lanciamo inoltre ancora una volta l’allarme per la presenza di grandi quantità di microplastiche che vengono trasportate dai fiumi sino al mare.

Per dare una indicazione complessiva e grave del fenomeno la stessa rilevazione  di Tor Vergata calcola che nel decennio 2006-2016, sono oltre 8.000 tonnellate le microplastiche  trasportate nel Mediterraneo attraverso le vie fluviali.

Come ha rilevato uno studio condotto dall’Università Tor Vergata di Roma vengono sversate grandi quantità di microplastiche nel Tirreno, proprio trasportate ad esempio dal fiume Tevere. La stessa Università ha rilevato nel fondale marino,  di fronte alla foce del Tevere, nel luglio 2020, la presenza di polistirolo e microplastiche  in tutti i campioni, con la concentrazione più elevata a 6 chilometri dalla costa, con una media di 45 microgrammi per litro, ma in alcuni punti si sono raggiunti sino a 60 microgrammi per litro di sedimento. Del tutto reale come queste sostanze inquinanti ingerite da pesci e molluschi rientrano  nella catena alimentare dell’uomo con il consumo del pesce.

Sono anni, dalla nascita del nostro Movimento Ecologista Ecoitaliasolidale,  avvenuto nel 2010,  che stiamo proponendo la realizzazione di un Ente unico di gestione del Tevere, anzi la realizzazione del “Parco Nazionale del Tevere” totalmente Plastic Free e totalmente accessibile, credendo  fermamente che le persone di tutte le età e di tutti i livelli di abilità debbano avere accesso alla bellezza dei grandi spazi aperti.

La nostra ambiziosa proposta è di chiedere la realizzazione del “Parco Nazionale del Tevere” entro l’anno  del  Giubileo del 2025 quando, secondo le previsioni, arriveranno nel nostro Paese ed in modo specifico a Roma circa 45 milioni di fedeli da tutto il mondo, superando  i 25 milioni del 2000 e i 32 milioni del Giubileo speciale del 2015.  Oltre alla naturale valenza religiosa e spirituale il Giubileo potrà portare un messaggio di speranza anche per la concreta difesa del “bene comune”, il nostro Pianeta, come ha esortato già dall’Enticlica Laudato Si l’attuale Pontefice e trasformare il Tevere in un Parco Nazionale darebbe un significato straordinario al progetto.

Come Ecoitaliasolidale abbiamo da anni proposto la realizzazione di un vero e proprio Ente unico di gestione che si occupi: della riqualificazione del tratto fluviale,  della depurazione delle acque,  della piena navigabilità del fiume, sia per la mobilità alternativa, sia per lo sviluppo turistico della città, della valorizzazione degli argini, comprese le competenze sulla pista ciclabile,  della valorizzazione di ciò  che rimane dell’esistente ippovia, delle attività sportive che si potrebbero sviluppare e quindi della gestione dei parchi fluviali, inserendo anche la riqualificazione dell’archeologia industriale presente nel bacino Ostiense.

Bene quindi stanziare fondi e realizzare progetti di “parchi di affaccio”,  ma noi proponiamo l’istituzione di un “Parco Nazionale del Tevere”, un’area che “si svilupperebbe su 80 mila ettari di territorio”, interesserà 4 Regioni, 8 Province e 82 Comuni,  “sarebbe il sesto parco nazionale per dimensione” e che possa comprendere anche l’Aniene e gli affluenti inferiori.

Inoltre al pari dei fiumi europei come la Senna, il Reno e il Danubio proponiamo di chiedere il riconoscimento del Tevere come Patrimonio dell’Umanità – Unesco, passando proprio nel centro storico di Roma, già patrimonio Unesco ed avendo all’interno del territorio anche la Foresta fossile di Dunarobba sulle sponde del Lago Tiberino,  nel Comune di Avigliano Umbro,  anch’esso patrimonio dell’Umanità.

Ora è necessario da parte delle Istituzioni nazionali ed internazionali fare ogni azione utile  a difesa del mare, dare seguito all’accordo di Montreal sulla protezione delle acque e soprattutto rispettare concretamente l’intesa raggiunta nel G7 di Sapporo per fermare l’inquinamento da plastica entro il 2040.


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